«Como non è finita
Siamo ancora vivi »

L’analisi di Marconi dopo la brutta caduta di Terni

È dura anche parlarne, perchè ogni parola sembra senza senso dopo una caduta come quella di Terni. E con un Como sempre più ultimo in classifica. Ma sottrarsi all’analisi di questo momento sarebbe anche peggio. E dunque, meglio provarci e provare a capirci qualcosa.

Lo fa Andrea Marconi, capitano anche durante la partita di Terni, protagonista importante della promozione del Como in serie B, e oggi desolato di fronte a quello che sta succedendo. Ma con una convinzione. «Noi non ci diamo per vinti, non pensiamo assolutamente che non ci sia più niente da fare, E non pensiamo nemmeno di essere una squadra materasso, che va in campo a prenderle da tutti perchè è più scarsa di tutti. No, noi non lo siamo».

Crederci è fondamentale, perchè se no è tanto inutile andare in campo. Però è anche dura individuare un filo di luce dopo quei quattro gol presi senza colpo ferire in un momento in cui il Como sembrava poter rinascere. Era davvero soltanto un’illusione? «No, le tre partite prima di questa non possono essere state un caso. Direi piuttosto che se fossimo in un’altra situazione di classifica si potrebbe pensare alla partita contro la Ternana come a un episodio. Però siamo qui in fondo, e una gara importante per la salvezza non va giocata in questo modo, è chiaro. In campo non ci sentiamo una squadra allo sbando, però certamente a Terni a un certo punto ci è un po’ mancata la testa...»..

Sette partite con Festa, tre punti. Il cambio di allenatore a livello numerico non ha dato frutti. Segno che i limiti sono soltanto della squadra? «Io credo invece che l’arrivo del nuovo mister ci abbia dato uno spirito diverso, un diverso atteggiamento nell’affrontare le partite. E adesso è importante che questa sensazione non si interrompa, questo è il nostro primo compito. ».

L’intervista completa ad Andrea Marconi su La Provincia di lunedì 14 dicembre

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