Como, vince
una città sembrava
sconfitta

C’è una bella frase che circola su internet. Dice: «Non perdo mai: o vinco, o imparo». Sembra cucita oggi addosso alla nostra Como. Dopo la recente sconfitta per il titolo di “capitale italiana della cultura” avrebbe potuto rinchiudersi nel dorato recinto tra lago e monti. Invece ha imparato la lezione e da allora ha dato vita a una serie di bellissime iniziative che fanno ben sperare. Un risveglio che va dai giovani ai musei, dalla cultura alle ville, dai parchi alla scuola, dalla ricerca ad Alessandro Volta e questo clima coinvolge e ha come attore anche il giornale “La Provincia”. Lo si è visto ieri: Marker e altri gruppi, che promuovono il festival Wow, hanno proposto in piazza Medaglie d’Oro il progetto per far rivivere i musei avvicinando i ragazzi; il nostro quotidiano ha lanciato il sito dedicato ai giovani “Bibazz”. Sempre ieri il giornale ha portato il grande pubblico al Teatro Sociale per lo spettacolo di Moni Ovadia nell’ambito delle Primavere di Como. Lo stesso Teatro, grazie alla straordinaria Barbara Minghetti, è grande protagonista di questo risveglio comasco.

La città pulsa vita e cultura, passione e entusiasmo. Come non essere ottimisti davanti ai 17 ettari di verde del chilometro della conoscenza che da Villa Olmo, passa al Grumello e arriva fino a Villa Sucota? Come non apprezzare la rinascita di una Villa Olmo che grazie al finanziamento emblematico della Fondazione Cariplo si candida a polo culturale e turistico di livello europeo? C’erano molti appassionati già ieri per le visite guidate nella splendida testimonianza lariana del neoclassico.

Bocciati come capitale della cultura? E noi risvegliamo i musei, diamo una prestigiosa sede all’Archivio Terragni - a proposito anche ieri grande successo per gli itinerari del Razionalismo - e addirittura ne apriamo uno nuovo, dedicato al Duomo, gioiello d’arte e di fede.

Arte, ricerca, scienza. C’è il Festival della Luce con tanti eventi e le belle passeggiate. E Pietro Berra oggi in Cultura ci racconta il grande richiamo esercitato dal nome di Alessandro Volta in tutto il mondo e persino nel l’effimero pianeta dello spettacolo, della politica e di internet. Un altro motivo d’orgoglio viene dal progetto Setup che presentiamo in Economia: un piano formativo post diploma che vede protagonisti la onlus scolastica Dedalo e Comonext, capaci di elaborare una formula così innovativa da essere scelti come migliore proposta dalla Commissione Europea e da ottenere un cospicuo finanziamento.

Dopo la bocciatura del campus universitario Como si era chiusa e aveva perso terreno nel rapporto con gli atenei. Forse aveva perso lo spirito della prospettiva, la voglia di futuro, la capacità della visione.

Ora non deve fare l’errore di considerare chiusa quella partita. La candidatura e poi la sconfitta a capitale della cultura dimostra che Como quel titolo lo sta conquistando con i fatti, giocando tutti i giorni con entusiasmo e fantasia. La vivacità e la passione dimostrate dalla città in questi giorni confermano quanto sia vero l’ossimoro che “si può perdere vincendo e si può vincere perdendo”.

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