Como violenta
Ancora botte e vandali

Como

Un clochard preso a cinghiate in centro, senza nessun motivo apparente. Ragazzi che entrano nelle auto ferme con le “doppie frecce” per fare stupidi dispetti. E ancora: giovani che si picchiano fuori da un locale notturno per futili motivi. Tutto in una sera, nel giro di poche ore.

Se a questo si aggiungono gli accoltellamenti di venerdì, nel pomeriggio in via Milano e in serata sotto i portici Plinio, si può comprendere come la situazione in città non sia particolarmente tranquilla. Anzi.

Como non sarà il Bronx - un paragone azzardato e fuori luogo - ma di certo la situazione è diventata molto meno tranquilla rispetto a qualche anno fa.

A dirlo non sono le illazioni della “gente comune”, ma i fatti. L’episodio più grave riguarda il clochard di 41 anni, che sabato sera alle 22, in via Garibaldi, a pochi passi da piazza Volta, è stato colpito con la fibbia di una cintura al volto, con violenza inaudita. «Violenza gratuita» hanno raccontato i testimoni, che hanno spiegato che dei ragazzini, forse addirittura minorenni, forse dopo aver scambiato qualche parola con il senzatetto, lo hanno colpito senza alcun motivo apparente. Così, tanto per fare. «Una situazione assurda, incredibile, non possiamo più stare tranquilli» hanno detto altri avventori del bar, che nulla ha a che fare con l’episodio di violenza.

Ma non solo: alcuni ragazzini sono stati visti entrare e uscire dalle auto ferme con le “quattro frecce” vicino alle aree di parcheggio in attesa di trovare un posto. Scherzi idioti. E in alcuni casi accompagnati dal danno: un ragazzino, probabilmente minorenne, è riuscito a infilarsi in una vettura, sempre con le “quattro frecce”, lasciata aperta e senza nessuno a bordo, e ha rovistato tra i sedili posteriori.

E ancora: attorno alle 2 e mezzo di notte, i carabinieri di Como sono dovuti intervenire in via Piadeni, fuori dal locale Monkey’s, per due ragazzi di 27 e 28 anni che hanno litigato per motivi non ancora del tutto chiariti. Forse avevano bevuto troppo. L’assessore Marcello Iantorno dice: «Faremo più controlli».