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Mercoledì 08 Febbraio 2023
«Como, zero calcoli. Si può migliorare e io sono ottimista»
Scaglia: «Avvio difficile, ma con l’arrivo di Longo siamo cresciuti in solidità»
Filippo Scaglia è diventato papà pochi giorni fa, la sua primogenita Margherita è nata a Como, all’ospedale Valduce. La sconfitta con il Frosinone non ha dunque tolto il sorriso al difensore centrale del Como, anzi. Come spiega lui, questa gioia gli ha dato ancora più stimoli e ancora più voglia di guardare avanti con ottimismo pensando al cammino futuro della squadra.
Filippo, complimenti. Anche per la scelta di far nascere tua figlia qui, nonostante siate entrambi torinesi. Un bel gesto di legame con la città.
Si, ringrazio anche l’equipe del Valduce, il dottor Tenore che ci ha seguito, e tutto lo staff che ci ha assistito. Ci siamo trovati benissimo, e abbiamo pensato fosse giusto che il parto avvenisse qui dove viviamo e dove mia figlia vivrà la sua prima fase di vita.
Peccato per non aver potuto festeggiare anche in campo... A posteriori, era una sconfitta inevitabile?
Beh, loro sono in assoluto i più forti, quelli che mi hanno impressionato di più, anche al di là di quei due gol. Stanno facendo un cammino incredibile, considerando poi che non erano partiti come i grandi favoriti. Però voglio dire una cosa, noi non usciamo demoralizzati da questa partita.
In che senso?
Nel senso che, considerando il loro valore, non abbiamo concesso poi così tanto, anzi. Pensiamo al gol di Mazzitelli, una rete bellissima ma anche in un certo senso episodica, un tiro così non è sempre detto che entri, e non è stato un errore nostro. Loro sono forti e gli episodi girano a loro favore meritatamente, ma anche noi siamo una squadra in forma. E lo siamo da un po’, di questo sono convinto. Dalla partita con il Venezia in avanti il nostro campionato è decisamente cambiato in meglio.
Quanto può aver pesato, sabato scorso, il lungo stop nella ripresa? Sarebbe potuta andare diversamente se non vi foste interrotti?
Non lo so, certo si è spezzato il ritmo ed è stato bruttissimo giocare con l’angoscia che fosse successo qualcosa di grave e in uno stadio silenzioso. Ma quello che conta è che il nostro tifoso stia meglio, è la prima cosa.
Parliamo della difesa, che di sicuro ha fatto passi avanti.
Il nostro avvio è stato difficile per tanti motivi che conosciamo, il maggior disagio si è vissuto proprio nella fase in cui si dovevano inserire i nuovi giocatori, il che ha reso tutto ancora più complicato. Dopo il cambio di allenatore abbiamo lavorato parecchio sui concetti difensivi e certamente siamo cresciuti in solidità.
Il passaggio alla difesa a tre ha portato tre vittorie in sei partite, tutto sommato funziona.
Non so quanto c’entri il modulo, in ogni caso siamo riusciti a fare tre partite senza prendere gol e giocare così consente agli esterni di avere più libertà di spingere, senza perdere solidità. In un certo senso è un modulo più offensivo che consente comunque una copertura maggiore
È anche il reparto dove si cambia di meno, anche questo è importante.
Sì, in difesa è indispensabile conoscersi molto bene e trovare continuità. Io stesso all’inizio non ero al massimo e non giocavo, ora siamo riusciti a sviluppare una bella intesa di reparto. Mi è dispiaciuto tanto per l’infortunio di Solini, un giocatore per noi molto importante, ma adesso è arrivato anche Canestrelli, un ragazzo molto interessante che certamente ci potrà dare una grande mano.
A proposito di arrivi, avete cambiato il portiere. Una situazione che tocca soprattutto voi difensori. Del resto anche l’anno scorso l’estremo difensore era cambiato in corsa ed è andato tutto meglio...
Sì, vero, siamo abituati ai movimenti alle nostre spalle... A parte gli scherzi, sono contento che sia arrivato Alfred Gomis, che tra l’altro conosco da quando eravamo ragazzi nel settore giovanile del Torino, abbiamo anche giocato qualche partita insieme. È una scelta della società, che ha ritenuto di farla per migliorarci. La sua esperienza ci aiuterà.
Ghidotti come l’ha presa?
Simone è un portiere bravissimo. Ci tengo a dirlo e l’ho detto anche a lui, deve essere fiero di quello che ha fatto nella prima parte di stagione. È giovane, deve ancora migliorare ma ha grossi margini e tante possibilità di avere un grande futuro. È la sua prima esperienza in serie B ed è riuscito comunque ad affrontarla bene, in alcune partite è stato tra i migliori.
Torniamo al presente, anzi al futuro. Dopo il Frosinone l’altra squadra che sta meglio di tutte, il Sudtirol.
Bene, un’altra partita da affrontare con grande entusiasmo e con moltissimi stimoli. Qui non si possono fare calcoli, bisogna sempre pensare che non siamo ancora arrivati a esprimerci al cento per cento e ogni gara è una possibilità di crescita. Andando in campo cercando di vincere sempre. In fondo quando si riesce a fare un gol poi tutto può cambiare, e noi qualche occasione la creiamo sempre. Il campionato stesso, per come si sta sviluppando, insegna che si possono fare risultati ovunque.
Più importanti ancora, però, saranno i tanti scontri diretti che verranno dopo, soprattutto in trasferta.
Assolutamente. E dobbiamo sempre ricordarci che in un campionato come questo contano anche i pareggi, e tanto. Mai fare calcoli, però se dovesse succedere di andare in difficoltà, meglio pensare di portare a casa un punto. Abbiamo un piccolo vantaggio che dobbiamo assolutamente difendere muovendo comunque la classifica.
Ma potrà andare meglio di così?
Sì, io sono molto ottimista, ma tutti noi lo siamo. Perché ci sono tanti motivi per esserlo e il campo lo dimostrerà.
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