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Sabato 17 Gennaio 2009
Como si è dimenticata di Miglio
Dopo anni nemmeno una targa
Botta voleva intolargli la piazza davanti a S. Abbondio, poi il doppio stop
L’ex sindaco Alberto Botta (nella foto tonda) aveva lasciato come consegna al suo successore, Bruni, l’intitolazione della piazzetta davanti a Sant’Abbondio, dove c’è anche l’ingresso del chiostro che ospita la facoltà di Giurisprudenza. L’idea di Botta era stata portata avanti nel primo mandato Bruni dall’assessore Enrico Gelpi, ma dalla Soprintendenza di Milano erano arrivati due «no». Il primo sembrava un fraintendimento (si pensava che a Milano pensassero che si volesse sostituire via Regina con via Miglio), mentre il secondo diniego giudicava come inopportuno «denominare lo spazio antistante ad una chiesa ad una personalità laica, per quanto alta e prestigiosa» e parlava della necessità «di conservare, anche nei toponimi, una coerenza storica e ideale con la tradizione di questi luoghi». Immediatamente erano intervenuti avvocati e professori universitari citando esempi che contraddicevano la tesi del soprintendente Alberto Artioli. Poi la questione finì nel dimenticatoio. E al politologo comasco, per trent’anni preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica, senatore in tre legislature dopo essere diventato l’ideologo della Lega Nord. Un’esperienza politica, quella con il Carroccio, finita nel 1994 (il primo incontro con Bossi risale al’90) con strascichi e accuse al veleno, dopo il siluramento dal ministero delle Riforme affidato a Speroni.
Il figlio, Leo Miglio, docente universitario non vuole fare polemiche per il mancato riconoscimento al padre. «Faccio un’unica osservazione - si limita a dire - molto neutra e, cioè, che tantissimi suoi coetanei che hanno anche avuto un ruolo politico, ad esempio all’ex sindaco Gelpi e al senatore Martinelli hanno avuto un riconoscimento».
Tra l’altro la piazzetta davanti all’ingresso dell’università avrebbe avuto un chiaro significato nel legare il nome del politologo alla sua storia di professore e studioso.
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