Animali
Venerdì 01 Giugno 2012
Comuni amanti di cani e gatti
I migliori sono al Nord
Una ricerca mostra che l'attenzione degli enti locali per i piccoli animali domestici lascia ancora molto a desiderare. Molti non sono ancora pronti su mappatura del territorio e microchip, ma va meglio sulle strutture per il randagi
Così spunta una classifica dei comuni italiani a prova di cani e gatti: in testa tra i capoluoghi di provincia Modena, Pordenone e Torino.
Lo dice la prima edizione di Ecosistema animali 2011, dossier sulle buone pratiche nella tutela degli animali domestici in Italia, Paese ove almeno una famiglia su quattro possiede per lo meno un cane o un gatto.
L'indagine è stata realizzata attraverso un questionario di 40 domande inviato a 109 Amministrazioni, a cui hanno risposto in 89 Municipi, con riferimento a servizi e attività realizzate dai comuni capoluogo di provincia per la tutela degli animali, ovvero gestione delle strutture comunali, attività di microchippatura per i cani, piani di tutela per le colonie feline, campagne d'informazione sulle normative in materia, corsi di formazione per imparare a gestire il proprio fido, iniziative per promuovere l'adozione dei cani che si trovano nei canili, progetti di educazione nelle scuole e possibilità di trasportare cani e gatti sui mezzi pubblici.
"Dalla nostra indagine - ha detto Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna Legambiente - emerge che in Italia le competenze ci sono, come insegna l'esperienza di Torino, ma bisogna ancora fare molto, magari prendendo esempio proprio dai comuni virtuosi".
Dal dossier si ricava altresì che non sono ancora consolidate mappatura del territorio e microchippatura, pur essendo attività fondamentali per conoscere meglio l'area con le sue strutture e il numero di animali presenti: il 58,4% ha dichiarato di non aver realizzata la mappatura e il 4,4% non ha risposto, mentre per la microchippatura l'ha fatta il 50,5%, ha risposto no il 43,8% mentre il 5,6% ha lasciato in bianco la domanda.
Positivo invece il dato sulle strutture comunali per ospitare cani randagi: ne sono dotati 78 dei comuni intervistati. Riguardo ai piani di tutela e di controllo delle colonie feline, il 68,5% dei comuni ha risposto in maniera affermativa, mentre il 29,2% ha invece detto che non ne dispone.
Infine sul rapporto animali e mezzi pubblici, emerge una "discreta attenzione al problema": il 66,2% dei comuni intervistati dà, infatti, la possibilità di viaggiare sui mezzi pubblici in compagnia dei propri amici a quattro zampe, mentre il 26,9% non lo consente e il 4,4% non ha risposto.
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