Concerti a lago fino a notte fonda
Protesta dei residenti: «Cambiare sede»

Sotto accusa il volume della musica: chiamate ai vigili da tutta la convalle
Gli organizzatori di Wow: «Pronti a valutare altre location»

La legittima volontà, da parte di giovani e non, d’organizzare eventi musicali e divertirsi accanto all’altrettanto legittima voglia dei residenti di riposarsi e non restare svegli fino a tardi per il volume troppo alto.

La questione, antica a Como, è tornata ad affacciarsi in questi due giorni di Wow, il festival gratuito. Diversi abitanti, da Garzola a via Zezio, hanno inviato segnalazioni al giornale, lamentandosi di non riuscire a riposare a causa della musica proveniente dai giardini a lago.

Nella notte fra venerdì e sabato, Chiara Taiana (candidata con Rapinese alle comunali), sul proprio profilo Facebook, ha sintetizzato bene, senza polemica, la questione, riconoscendo la bellezza dell’iniziativa ma, al contempo, chiedendo rispetto e misura da parte di chi organizza e da chi rilascia i permessi: «Stasera a finestre chiuse faccio fatica a sentire la televisione, di dormire non se ne parla, ho i bambini ancora in giro e per fortuna fa freddo e non rischio di soffocare tappata in casa. Ma non mi passa neanche per la testa di lamentarmi per il volume o chiamare i vigili o chissà chi anche se magari vorrei riuscire a dormire prima della una. Va benissimo così, è una bella iniziativa e non muore nessuno. Ma invito l’amministrazione che verrà a non osare pronunciare la fatidica frase, già sentita più volte, “facciamo gli eventi ai giardini a lago tanto lì non abita nessuno”».

Ben vengano, aggiunge, però «non considerateli il deserto del Gobi in cui tutto è permesso. Rispetto e misura da parte di chi organizza e di chi rilascia i permessi. E pazienza e caffè da parte di chi domani mattina deve alzarsi presto comunque».

Da parte degli organizzatori del festival, concluso ieri, c’è la disponibilità, in caso, a vagliare altre aree per il prossimo anno.

.

© RIPRODUZIONE RISERVATA