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Venerdì 13 Marzo 2009
Confcommercio: detassare pro consumi
"Ma l'aliquota del 43% passi al 44%"
Dal Forum della Confcommercio di Cernobbio sono confermati gli allarmi sulla frenata dei consumi. Ma l'associazione rilancia suggerendo di tagliare l'aliquota del 23% portandola al 22 e nel contempo alzare quella più alta, dal 43% al 44%
Nel complesso una manovra fiscale di questo tipo, comprensiva del sostegno al reddito di tipo assistenziale, sarebbe di circa 9,8 miliardi di euro la cui copertura andrebbe prevalentemente sviluppata dal lato dei risparmio di spesa pubblica improduttiva.
Benefici ai più poveri
La proposta della Confcommercio va nella direzione di una significativa riduzione della pressione fiscale con benificio esteso agli incapienti, completata da un rafforzamento al reddito dei soggetti privi di occupazione. Un intervento che non genererebbe deficit incrementale in quanto finanziato largamente da due punti percentuali di risparmi sulla spesa pubblica non inclusione della componente sociale nè degli interessi passivi sul debito.
A completamento o in alternativa alla strategia di riduzione della spesa inefficiente, si potrebbe ipotizzare un conteggio di risparmi realizzabili da una correzione di parametri di eleggibilità per accesso alle pensioni di anzianità e vecchiaia.
La tassazione e la copertura
La Confcommercio suggerisce, per i redditi 2009, una riduzione della prima aliquota dell'Irpef dal 23 a 22%. Il costo ammonterebbe a 4,3 miliardi di euro. C'è poi la proposta di incrementare l'ultima aliquota di un punto dal 43 al 44%, che porterebbe maggiore gettito per circa 300 milioni di euro. La copertura complessiva di una manovra che costerebbe appunto 9,8 miliardi di euro, andrebbe sviluppata prevalentemente dal lato dei risparmi di spesa pubblica improduttiva.
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