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Martedì 31 Marzo 2009
Crisi, manager assediati in azienda
Sequestrato Pinault, vip del lusso
In Francia si alza la tensione sociale in seguito al ripetersi delle crisi aziendali inneascate dalla recessione mondiale. Cinque dirigenti della Caterpillar sono stati bloccati in fabbriaa da centinaia di operai, la stessa cosa è successa a Francois Henri Pinault, dirigente di un gruppo del lusso
Soprattutto in Francia dove si moltiplicano gli episodi di manager sequestrati dagli operai nelle aziende in difficoltà. E in Gran Bretagna, ma anche in altri Paesi, i vip accusati di essere all'origine del tracollo della finanza, sono sempre più nel mirino.
Fra i casi più eclatanti, in Francia,quello che riguarda François-Henri Pinault, presidente del gruppo francese Ppr (proprietario di Fnac e Printemps) e uno dei principali dirigenti d'azienda francesi, è stato bloccato a Parigi nella sua macchina da un centinaio di dipendenti. Solo dopo un'ora è stato liberato dlala polizia.
Il caso Caterpillar
Più grave l'altro episodio: cinque i dirigenti della Caterpillar France sequestrati nella sede di Grenoble da un gruppo di dipendenti, che chiedono di rinegoziare il piano di ristrutturazione della filiale francese del gruppo statunitense, che prevede il licenziamento di 733 persone su un totale di 2.800.
"Li tratteniamo nell'ufficio del direttore e discutiamo con loro perché fissino una riunione coi rappresentanti del personale per sbloccare i negoziati" ha dichiarato Benoit Nucolas, rappresentante del sindacato Cgt, aggiungendo "non li lasceremo andar via".
Oltre al direttore della sede di Grenoble, Nicolas Polutnick, sono tenuti in ostaggio il direttore del personale, un responsabile del servizio del personale, il responsabile dei prodotti europei e quello della sezione acquisti.
Le richieste
I dipendenti chiedono in particolare un'indennità di licenziamento pari a tre mensilità per ogni anno di anzianità, con un tetto massimo di 30mila euro, così come la non dismissione degli impianti: l'azienda propone invece un'indennità fissata al 60% della mensilità con un tetto massimo di 10mila euro. Polutnick da parte sua ha spiegato ai giornalisti - fatti passare dai dipendenti - che un piano di ristrutturazione è un "procedimento complesso" e che senza la libertà di movimento sarà difficile poter arrivare a un negoziato; alla domanda se fossero sotto sequestro, ha risposto: "Tiratene le conclusioni che volete".
I precedenti
Non si tratta certo di un caso senza precedenti in Francia: solo il 12 marzo scorso l'amministratore delegato della Sony francese era stato virtualmente sequestrato dai dipendenti e costretto a passare la notte nella fabbrica di Pontonx-sur-l'Adour, che chiuderà ad aprile; e non si può evitare di notare come nelle ore immediatamente successive sia stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori. Il 23 marzo era invece toccato al direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers, liberato dei giorni dopo dietro l'impegno a riprendere i negoziati sulle condizioni di allontanamento di 1q0 dipendenti il prossimo primo aprile.
I sindacati difendono le azioni
Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono "legittime": "Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere", sottolineava un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires facevano notare come "la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave". Il governo di Parigi non ha finora criticato quanto accaduto e ha anzi definito "scandalose" le riduzioni del personale decise da molte aziende e giustificate con le necessità di tagliare i costi dettate dalla crisi.
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