Da domani il via libera ai caloriferi
Un grado in meno, ma niente rinvio

Cantù Il limite è 19 gradi in casa e 17 negli impianti lavorativi, deroghe per asili, Rsa e ospedali. Il tetto: 13 ore al giorno. Il sindaco non imita la proroga di Milano: «Ma responsabili nei consumi»

Le bollette in continuo rialzo hanno convinto i sindaci di due dei maggiori Comuni lombardi, Milano e Varese, a firmare un’ordinanza per posticipare l’accensione dei termosifoni rispettivamente al 29 e 31 ottobre. Ed è proprio di ieri la notizia del rinvio al 29 anche nella città di Como.

A Cantù, invece, ci si attiene alle direttive del decreto ministeriale e da domani sarà possibile avviare il riscaldamento. Anche se con limitazioni legate al momento difficile, abbassando di un grado e diminuendo il numero di giorni in cui questo è consentito.

Vero è che le temperature miti che si registrano in Lombardia in questi giorni, con le massime sopra i 20 gradi, aiutano: una “ottobrata” con clima caldo e secco.

Aule riscaldate

Da lunedì, quando torneranno in classe, gli studenti potranno trovare le aule riscaldate, ma al momento, in realtà, è più facile vederli fuori dalle scuole persino in maglietta a maniche corte.

Il sindaco Alice Galbiati ha deciso di non emulare i colleghi Giuseppe Sala e Davide Galimberti: «Non ho intenzione di posticipare l’accensione degli impianti. Le temperature al momento ci favoriscono e confido nella responsabilità dei miei concittadini. È anche e prima di tutto un loro interesse fare un utilizzo oculato dei riscaldamenti». Insomma, dove non arriva il senso civico e ambientale, probabilmente arriverà l’oculatezza per cercare di alleggerire il più possibile le bollette, evitando quindi consumi non necessari.

«D’altra parte – prosegue Galbiati - penso anche a particolari situazioni, ad esempio anziani e malati, che possono avere necessità maggiore di riscaldare gli ambienti in cui soggiornano». Nel quadro del decreto legge Cingolani, che delinea il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, sono stati introdotti dei limiti di temperatura e fasce d’orario di accensione.

Il Paese diviso in zone

L’Italia è suddivisa in zone, che prevedono periodi di accensione diversi. Nella zona E, che comprende le aree dell’Appennino, la pianura padana, le aree subalpine e anche Cantù, il riscaldamento potrà essere acceso da domani al 7 aprile per 13 ore giornaliere, tra le 5 e le 23. Un’ora in meno rispetto alle 14 precedentemente concesse.

Durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati, va ridotta di un grado, passando da 18 a 17 – con due gradi di tolleranza - per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e da 20 a 19 – sempre con due gradi di tolleranza - per tutti gli altri, dalle abitazioni alle scuole. La crisi energetica innescata dal conflitto in Ucraina, che ha portato i costi delle utenze alle stelle toccando nuovi record, sta mettendo in difficoltà i Comuni.

Nel mese di luglio Cantù ha sostenuto per l’energia elettrica pagamenti per 40.390 mila euro, un anno prima, nel luglio 2021, la spesa era stata la metà, 20.399 euro. A settembre va ancora peggio, passando da 19.052 euro a 59.573.

Sul fronte gas, il rialzo dei costi è pari al 236%. In settembre si sono spesi 9.249 euro a fronte dei 2.753 euro della bolletta del settembre 2021. La spesa totale per la fornitura di gas per il Comune nel 2021 era stata di 461mila euro, a settembre sono già stati spesi 503mila euro.

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