Come si sta nel box insieme a due campioni?
Indubbiamente molto bene. Del resto Michel ha da sempre diviso lo spazio con dei pezzi da novanta: prima Bayliss e ora anche Haga, che è in testa al mondiale. Per un pilota come lui sicuramente è un grosso stimolo, ma lo è anche per noi che dobbiamo essere il più possibile professionali.
Che leve utilizzi per organizzare l’attività del tuo team di meccanici?
Innanzitutto ciò su cui io punto è il lavoro di squadra. A me tocca il compito non solo di organizzare materialmente le cose da fare, ma anche le persone. Io cerco di far sentire tutti dalla parte del gioco, dall’autista del camion, al ragazzo delle gomme, all’elettronico. Il singolo è importantissimo all’interno del gruppo che è quello da cui deve uscire la moto performante. Finché le cose vanno bene non è difficile anche se a volte il lavoro è massacrante. Quando i risultati non arrivano tenere insieme tutti è un po’ più difficile. Ma ci proviamo. La passione è tanta.
Come sei approdato al Team Ducati Xerox?
Io sono cresciuto in mezzo ai motori. Mio padre ha lavorato per quasi trent’anni per la Yamaha e quindi ho praticamente passato tutta la vita tra officine e circuiti. Ricordo che negli inverni gelidi in officina quando mio papà provava a mettere in moto le Honda 750 four io mi scaldavo i piedi contro il motore. Poi la passione è diventata sempre più coinvolgente: ho seguito alcuni amici nel campionato italiano, mi sono avvicinato alla Bimota, dove ho lavorato per quattro anni. Sono poi passato in Yamaha e infine da sei anni in Ducati.
Come va la moto di quest’anno?
Dal punto di vista tecnico la 1098R va molto bene. Tra tutte le moto iscritte al mondiale credo anche che sia quella più vicina in assoluto alla serie. Direi che almeno metà della 1098, infatti, utilizza componenti presi dalla catena di montaggio. Con la 999 c’era la possibilità di aggiungere anche altri elementi, ma oggi a parte il forcellone, la sospensione e l’elettronica la moto è quella che possono comprarsi tutti andando in un normale concessionario Ducati. Del resto il bello della Sbk è proprio questo.
Come trascorri il giorno quando sei impegnato con le gare?
Tra un evento e l’altro le moto non vengono quasi mai toccate. È per questo che dal mercoledì prima della gara e fino al venerdì si fa tutto il lavoro di preparazione e messa a punto, che prosegue una volta che il pilota comincia a girare nelle prove libere. Questo significa entrare nel box alle 8 e uscire quando ci sono le stelle.
s.a.
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