Cronaca / Como città
Venerdì 22 Novembre 2013
Dai rifugi antiaerei alla dogana
Como chiede 14 beni in regalo
Il Comune vuole ottenere dallo Stato immobili e terreni demaniali. Nell’elenco l’area ex Agip di Ponte Chiasso e piazzale Anna Frank
Il termine tecnico è “federalismo demaniale”. In poche parole vuol dire che - grazie a una legge dell’agosto scorso - è più semplice per gli enti locali acquisire immobili di proprietà dello Stato.
Fino al 30 novembre di quest’anno i Comuni, le Province e le Regioni possono presentare richiesta per ottenere (gratis) i beni. E l’Agenzia del demanio, dopo le verifiche del caso, è tenuta a rispondere entro 60 giorni.
Tutte le richieste nel dettaglio
Avvicinandosi la scadenza, la giunta di Palazzo Cernezzi ha deciso di fare richiesta per alcuni beni e terreni. L’elenco messo a punto dal settore Patrimonio è lungo e comprende: piazzale Anna Frank a Ponte Chiasso (parcheggio, oggi il Comune paga un canone d’affitto), la vicina area dell’ex distributore Agip (l’idea è creare un altro parcheggio ed è stata chiesta la concessione), terreni in via Scalabrini (zona stazione ferroviaria), una unità immobiliare in via Crispi, alloggi in via Milano (ex impiegati dello Stato, civico 198-200), area sedime in via per San Fermo (ex cabina telegrafica), rifugi antiaerei (in piazza Vittoria/viale Cattaneo, ma anche via Rimoldi nei pressi del Baradello, via Sauro, via Crispi, via XXVII Maggio), una unità adibita a box in via Campari-Saporiti (nell’ex alloggio dei dipendenti della dogana, località Folcino), il valico turistico di Brogeda, una porzione di fabbricato in via della Bastiglia.
Tante le curiosità in questa lista, a partire dall’interesse mostrato dal Comune per gli ex rifugi antiaerei, utilizzati l’ultima volta 68 anni fa. Sono ancora beni di proprietà dello Stato, al pari di tanti altri in città. Ma per quale motivo Palazzo Cernezzi ha deciso di inviare una richiesta per tutti questi immobili e terreni?
Un primo passo indispensabile
L’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno spiega: «Si tratta di un primo passaggio, non vincolante. Visto che il termine è stato fissato al 30 novembre, non volevamo perdere l’opportunità e la giunta ha condiviso l’idea di attivarsi sfruttando il cosiddetto federalismo demaniale. Manifestiamo interesse anche per capire meglio le reali condizioni di questi beni, si potranno fare sopralluoghi e valutare ogni aspetto».
«Non ci siamo assunti impegni, è solo l’inizio della procedura - sottolinea il sindaco Mario Lucini - Aspettiamo le risposte del ministero, poi valuteremo cosa fare». Non è ancora stato deciso, quindi, come potrebbero essere utilizzati questi beni, nel caso in cui entrassero davvero a far parte del patrimonio comunale.n
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