Cultura e Spettacoli
Lunedì 05 Marzo 2012
Dalla, tempo di proteste
Celentano sulla sua tomba
Il Molleggiato e Claudia Mori in visita al cimitero di Bologna
L'Annunziata, nella sua trasmissione "In 1/2 h" su Raitre aveva detto: «I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c'è il permissivismo purché ci si volti dall'altra parte».
A darle ragione era subito stato il presidente di Gaynet, Franco Grillini: «Lucia Annunziata ha ragione quando denuncia l'ipocrisia della Chiesa cattolica dicendo che se Dalla fosse stato gay dichiarato non gli avrebbero fatto i funerali in chiesa». Ma ieri, il confessore di Lucio Dalla padre Bernardo Boschi che ha pronunciato l'omelia per Dalla.ha definito la situazione strumentalizzata dall'associazione gay: «La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore quando questi fa un certo cammino. Questi soloni, dicendo che la Chiesa è ipocrita non sanno niente della Chiesa». Per il domenicano, le polemiche sulla presenza sull'altare della basilica di San Petronio di Marco Alemanno sono «micidiali sul piano umano, una vendetta dei gay che volevano fare del cantante una bandiera. Lucio Dalla era una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omossessualità. Quelli che criticano sono sciacalli, iene».
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