Cara provincia
Giovedì 05 Marzo 2009
Dedicato a chi ruba fiori nei cimiteri
E' un gesto odioso, eppure sempre così attuale e ricorrente
ti scrivo per parlarti di un problema che si è riscontrato più di una volta nel cimitero del mio paese. Un luogo sacro che meriterebbe rispetto, ma ormai, anche qui, il rispetto chissà dov’è finito. Il fatto che sto per esporti non si è verificato solo una volta, ma come per tante, e forse troppe altre cose ci si passa sopra, ma ora basta. Oggi mi sono recata al cimitero e dopo essere giunta alla tomba di mio papà, ho notato qualcosa di strano: mancavano delle piantine. Non ci potevo credere, ma quando mi sono avvicinata, il fatto era evidente: questa volta non hanno strappato la piantina, l’hanno proprio tagliata. Anche i ladri al cimitero hanno una bella fantasia.
La rabbia che ho dentro è molta: il gesto è veramente ignobile. So che questo è un problema che non è limitato solamente al mio caso, poiché ho visto biglietti che invitavano i ladri (in altro modo non li posso chiamare) a comprarseli da soli, i fiori.
So anche che, probabilmente, questa lettera non cambierà la mente di queste persone, ma ora non voglio più stare zitta perché già su troppe cose, a volte anche più gravi, la gente non apre bocca.
Grazie dell’attenzione, distinti saluti.
Carlotta Guzzetti
Come un fiume carsico che sparisce per ricomparire all’improvviso, quando e dove meno te lo aspetti, di tanto in tanto il tema dei furti nei cimiteri torna d’attualità. La sua rabbia, gentile lettrice, è più che comprensibile, e bene ha fatto a sfogarsi anche se una lettera non cambierà la situazione. Che dire di più? Rubare un fiore o una pianta da una tomba per decorarne un’altra è un gesto vile e idiota che offende l’intelligenza di chi lo compie, ancor prima che la dignità di chi lo subisce.
Tuttavia questo è un malcostume che dilaga. E si ruba di tutto: portavasi, candelabri, cornici, persino i piccoli giochi e gli oggettini posti sulle tombe dei bambini. C’è chi ha cercato di scoraggiare i ladri facendo incidere sui vasi portafiori scritte del tipo: «Rubato sulla tomba n......del cimitero di...», proprio come si legge sul retro dei posacenere in certi ristoranti.
La noncuranza con cui si profana un luogo sacro com’è quello in cui riposano i nostri morti è qualcosa che lascia di sasso e ammutolisce: di fronte a quest’ondata di idiozia che dilaga si resta senza parole. Ma bisogna respingere la tentazione di stendere il velo pietoso del silenzio. Chissà che, parlandone, qualcuno si ravveda.
Pier Angelo Marengo
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