«Un vero e proprio “tagliando” che non era mai stato organizzato come campagna di sensibilizzazione e controllo, e ha una valenza fondamentale di prevenzione e salute - commenta Gianfranco Prada, presidente ANDI - Sono milioni, infatti, gli italiani che portano una protesi. Nonostante questo, il lavoro del protesista viene considerato necessario solo al momento della realizzazione della protesi e l'eventuale controllo rimandabile al momento in cui dovessero sorgere dei disturbi. Invece questi check-up della protesi devono avere una cadenza periodica: solo così i pazienti eviteranno di esporsi a problemi gengivali, di masticazione o di salute della bocca in generale che possono essere prevenuti, o trovare un pronto ed efficace intervento».
Le analogie con la protesi dentale sono tante e sottolineano un concetto fondamentale: il controllo, nel tempo, di tutto ciò che rende praticabili le nostre normali attività, è irrinunciabile. Pensate ai problemi della vista, con l'arrivo della presbiopia dopo i 40 anni. Quando non si riesce a leggere più bene il giornale o le indicazioni sulle confezioni dei prodotti della spesa, molte persone fanno la loro prima conoscenza con gli occhiali. Ma, anche in questo caso, la "protesi" che permette di vederci di nuovo bene non sarà "per sempre". Gli occhi continueranno a invecchiare, e le lenti andranno cambiate. Occorrerà riacquistare o riparare anche la montatura, che non può reggere all'usura quotidiana più di tanto tempo. E, probabilmente, si dovrà aggiungere alla manutenzione quotidiana le cosiddette lacrime artificiali, per lubrificare l'occhio quando è troppo sotto stress, a causa per esempio di prolungate ore passate al video o semplicemente, nella donna, in occasione della menopausa, che spesso porta anche una maggiore secchezza oculare.
«A Bergamo, fra i pazienti portatori di protesi il 40% ha delle corone o utilizza una protesi mobile, mentre il 20% ha un impianto», spiega il dottor Maurizio Rovetta, presidente della sezione ANDI di Bergamo. «Fra i pazienti con protesi mobile, gli uomini sono in leggera maggioranza e l'età media è di 65-70 anni. I problemi più frequenti con la protesi mobile sono rappresentati dalla presenza di dolore, dalla non accettazione psicologica di un “corpo estraneo nella bocca, da piccole lesioni sulla mucosa orale da sfregamento e, infine, – continua Rovetta - problemi digestivi derivanti da un'alterata masticazione».
Sono molte le domande che i portatori di protesi rivolgono allo specialista e, tra le più frequenti – conclude Rovetta - «C'è la richiesta per migliorare l'estetica e l'adesività dell'apparecchio che, per circa il 20% del totale dei pazienti con protesi risolve usando abitualmente l'adesivo».
«Una protesi trascurata, nel tempo può dare problemi di masticazione, ma anche irritare le gengive e addirittura assottigliare l'osso che la sostiene. In certi casi il paziente non riesce più a mangiare bene, arriva ad avere problemi nella dizione fino a sentirsi inibito nella sua normale vita sociale, e non sorride più. I protesisti dell'ANDI si impegnano a controllare, gratuitamente, che tutto funzioni al meglio e a consigliare al paziente eventuali interventi correttivi», aggiunge Prada.
Al momento della visita verrà consegnato al paziente anche un prezioso opuscolo informativo. Tornare ad avere un sorriso piacevole, ma anche sano e solido, grazie alla Campagna Polident/ANDI “Primo controllo gratuito della protesi dentale”, è ora una realtà aperta a tutti. E ha un sito di riferimento, attivo dal 23 agosto: www.lamiadentiera.it
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