Salute
Lunedì 03 Gennaio 2011
Diabete e malattie cardiache
Giù l'ipertensione non basta
Una classifica americana testimonia il nuovo approccio per chi è a rischio cardiovascolare e ha il diabete. Il futuro sono le terapie personalizzate con statine e altri farmaci
Al primo posto uno studio che promette di cambiare l'approccio al trattamento del rischio di malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete, vera epidemia del terzo millennio. Negli Usa più di 17 milioni di persone soffrono di diabete e i tassi di mortalità per evento cardiaco sono 4 volte più alti che in altri pazienti. Nel marzo 2010 il New England Journal of Medicine ha pubblicato i primi risultati dello studio ACCORD, che sta selezionando il miglior mix di molecole per ridurre l'impatto della patologia sul cuore.
Un primo passo è stato escludere il trattamento per l'ipertensione: abbassare la pressione non basta. La prospettiva sono terapie "personalizzate" che impiegano le statine insieme ad altri farmaci per ridurre i grassi nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.
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