Lo scopo della nuova norma è quello di offrire un compenso alla Siae per pareggiare le perdite sui diritti d'autore degli artisti causate dalla pirateria informatica. Peccato però che la norma colpisca indiscriminatamente tutti, pirati e non pirati, privati cittadini e aziende (c'è una tassa su ogni computer nuovo, maggiorata se c'è anche un masterizzatore), ovviamente a prescindere dall'uso che dei supporti digitali uno possa fare.
Qui il decreto, sul sito del ministero
Ma soprattutto la novità preoccupa i commercianti, già in passato hanno sperimentato gli effetti della tassa introdotta in Italia sui cd e i dvd vergini. I clienti non l'avevano digerita, e piuttosto che pagare più di un euro per un dvd comprato in Italia in molti si sono rivolti - magari con acquisti di gruppo - a negozi stranieri che vendono su internet, dove lo stesso oggetto costa anche il 75% in meno.
Gli aumenti previsti vanno da 0,27 euro per un cd, a 0,41 per un dvd. Poi le cose si fanno complicate, perché dipende dalla capienza dei supporti e dalla loro destinazione: si va da pochi euro ad alcune decine. I dischi fissi ogni giorno che passa diventano disponibili con capienze sempre maggiori: si va da 0,25 a 0,41 euro ogni 25 Gb, il che per un disco da 2 Tb si traduce in un esborso consistente.
Qui potete trovare uno studio approfondito di come cambieranno i prezzi
Ora i commercianti temono che la stessa cosa si ripeta per dischi fissi e memorie: considerato il prezzo in continuo calo dei supporti come i dischi fissi, la tassa introdotta può far lievitare il prezzo anche del 20-30%.
Il settore dell'information technology sta protestando, perché teme ripercussioni sulle vendite che potrebbero farsi pesanti in Italia, complice la crisi. Su internet c'è fermento e si trovano già petizioni da firmare per dire «no» alla sovrattassa. Il decreto è già firmato, e per l'entrata in vigore manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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