Una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica americana Annals of Internal Medicine, organo dell'American College of Physicians, la più grande associazione di medici internisti degli USA, ha dimostrato infatti che la chiropratica allevia il dolore più rapidamente e in modo più duraturo rispetto ai farmaci antinfiammatori e agli esercizi fisici mirati e in più, a differenza dei farmaci, è priva di effetti collaterali.
Da segnalare che lo studio, svolto dai ricercatori della Northwester health Sciences University di Bloomigtonin (Minnesota Usa) coordinati dal Gert Bronsford, dottore in chiropratica e vicepresidente del Wolfe Harris Center for Clinical Studies istituito presso la stessa università, colma un vuoto: mancava finora uno studio che investigasse l'efficacia dei vari trattamenti per la cervicalgia di origine meccanica.
Tra l'altro in Italia chi si trova a farne i conti spesso usa una definizione poco corretta, “ho la cervicale”, dicono in molti ma la cervicale indica la colonna cervicale ovvero le vertebre del collo, ed è un bene averla! Al di là delle denominazioni, la cervicalgia è comunque un problema fastidioso e comune a molti visto che secondo la ricerca in questione il 70% della popolazione mondiale ha, ha avuto o avrà, in qualche periodo della vita o a livello cronico, dolori al collo di varia entità e gravità.
Proprio per questo, e nell'ottica di capire cosa si può fare per ottenere il massimo e più rapido sollievo, i ricercatori hanno investigato su quale fosse la migliore opzione tra chiropratica, farmaci, ed esercizi specifici per il trattamento del dolore cervicale acuto e subacuto, mettendo a confronto questi diversi trattamenti tra 272 pazienti tra i 18 e 65 anni divisi in modo casuale in 3 gruppi. In particolare per 12 settimane, tempo di durata dello studio, i componenti del primo gruppo sono stati sottoposti ad aggiustamenti chiropratici ( del tutto indolori ) che interessavano la colonna vertebrale, quelli del secondo presi in carico dai medici hanno assunto farmaci antinfiammatori, o miorilassanti e quando il dolore non diminuiva sono stati anche prescritti narcotici, mentre quelli del terzo e ultimo gruppo hanno eseguito a casa ogni giorno e più volte al giorno una serie di esercizi prescritti e insegnati da fisioterapisti.
Dopo 3 mesi i risultati sono stati nettamente in favore della chiropratica mentre il trattamento che ha dato i risultati peggiori si è dimostrato quello farmacologico. In generale i gruppi di pazienti che non hanno assunto medicinali sono stati meglio e in particolare chi ha eseguito gli esercizi a casa è migliorato un po' più lentamente ma ha mantenuto i benefici per un anno, mentre i pazienti seguiti da chiropratici hanno avuto i risultati più rapidi e sempre mantenuti nel lungo periodo.
In proposito precisa Gabriele Malinverno, dottore in Chiropratica di Como “in più, anche se non viene specificato nella ricerca, chi è migliorato con gli esercizi per mantenerli nell'arco di un anno ha dovuto continuare ad eseguirli, mentre con la chiropratica sono bastate le sedute previste per evitare ricadute”.
Riguardo alla ricerca va comunque segnalato che il direttore dello studio e dottore in chiropratica, Gert Bronsford, ha espresso preoccupazione per gli effetti collaterali dovuti all'uso di farmaci e ha dichiarato in proposito: “I pazienti curati con farmaci hanno dovuto continuare ad assumerli a dosi sempre più elevate, anche a distanza di un anno, il che comporta il rischio di complicazioni gastrointestinali anche gravi”. Lo studio in questione è stato finanziato dal National Institute of Health degli USA, organo di ricerca del Ministero della Salute, ed è stato ripreso anche dal New york Times nella sua sezione salute. L' abstract dello studio è consultabile qui e qui
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22213489 NYT: http://well.blogs.nytimes.com/2012/01/03/for-neck-pain-chiropractic-and-exercise-are-better-than-drugs/
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