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Martedì 07 Aprile 2009
Ecco quanto guadagnano i comaschi
L’anno record il 2006, con redditi medi cresciuti di mille euro sul 2004. Poi l’avvento della crisi
È la radiografia del dipartimento delle Finanze presso il Ministero dell’Economia sulle disponibilità dei comaschi, pubblicata in questi giorni in base alle dichiarazioni Irpef, Unico, 730 e 770, relative al 2006. Disponibilità dichiarate, naturalmente. Toccherà poi agli ispettori dell’Agenzia delleentrate e alla guardia di finanza stabilire se qualcosa è sfuggito, per distrazione, per colpa o per dolo.
Dal confronto con le dichiarazioni degli anni precedenti, 2005 e 2004, risulta che l’imponibile complessivo è aumentato, com’è aumentato il numero dei contribuenti. Ma è aumentato anche il reddito medio: era di 24.964 euro nel 2005 e di 24.856 nel 2004. In tre anni, dunque, ogni comasco ha avuto maggior disponibilità, ma si sa che le statistiche sono fredde e impersonali e se la matematica non è un’opinione, neppure le disparità sociali sono opinabili. Dalle tabelle ministeriali, emerge che sono aumentati i poveri e sono aumentati i ricchi, fenomeno ampiamente argomentato dai sociologi in questi primi anni del secolo. Tradotto dalle nostre parti: «I danèe fan danèe».
I poveri, quelli che dichiarano fino a 7.500 euro l’anno, sono 2.743 nel 2006. Nel 2004, erano 2.615, saliti a 2729 nel 2005. Si tratta, soprattutto, di pensionati e giovani che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma il lavoro non è ancora stabilizzato e quindi la busta paga è smilza. I ricchi, con redditi superiori ai 100.000 euro: erano 983 nel 2004; saliti a 1.050 nel 2005 e ancora cresciuti nel 2006. Va precisato però che i contribuenti con redditi più alti versano la metà del gettito Irpef complessivo. Gli esperti dicono che ora tutti questi dati non hanno più alcun valore: di fronte alla crisi, il passato è passato, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato, altrettanto. Saranno le dichiarazioni radiografate nel 2010 e successivi a dire come stiamo adesso e non staremmo troppo bene. Soprattutto la classe media, quella che non è riuscita a risparmiare, a causa di incombenze alle quali far fronte e che ora è a rischio di perdita reddituale potrebbe rappresentare, nei prossimi anni, il gruppo più esiguo, con scivoloni all’indietro.
La consistenza economica della maggior parte dei comaschi, intanto, è affiorata con le dichiarazioni dei redditi dal 2004 al 2006: un comasco su quattro vive con 1.200, 1.500 euro al mese. Sono infatti 10.629 i contribuenti che hanno dichiarato un reddito tra 15.000 e 20.000 euro l’anno e costituiscono il gruppo più folto, seguito a ruota da 9.340 che hanno dichiarato un reddito tra i 20.000 e i 26.000 euro l’anno. All’interno, qualche movimento negli anni presi in considerazione, con passaggi alla fascia superiore, ma si tratta di piccoli scostamenti da un anno con l’altro e che non cambiano la sostanza. Dietro le cifre, le diverse realtà sociali che nessuna statistica dettaglia a livello locale per ricostruire l’identikit del contribuente, età, tipologia, redditi da lavoro dipendente o autonomo, patrimonio, no tax area. È solo una fotografia, in bianco e nero.
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