Elezioni Comunali
Sindaco e consiglieri,
ecco come si vota

Sabato l’insediamento dei seggi, domenica il voto dalle 7 alle 23 per scegliere le nuove amministrazioni. Como,. Cantù ed Erba ed altri 15 Comuni: regole diverse. Dal voto disgiunto alla doppia preferenza, le istruzioni per non sbagliare

Como

E adesso parola agli elettori. Sabato si sono insediati i seggi. Domenica dalle 7 alle 23 si vota per l’elezione del sindaco e dei consigli in diciotto Comuni della provincia.

Tra questi ci sono Como, Cantù ed Erba. Per votare alle elezioni amministrative del sindaco e del Consiglio comunale occorre presentarsi al seggio con un valido documento di identità valido e la tessera elettorale. Dopo aver ricevuto la scheda elettorale si entra nella cabina per apporre il voto.

La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato

In base alla grandezza del Comune, ossia al numero di abitanti che lo compongono, si seguono regole di voto diverse. Vediamole.

Sopra i 15mila abitanti

Nei comuni con più di 15mila abitanti (Como, Erba e Cantù) si vota:

1) tracciando un segno sul candidato sindaco. Il voto viene attribuito solo al candidato sindaco.

2) tracciando un segno su una delle liste collegate al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che su una delle liste collegate. Il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri.

3) tracciando un segno sul candidato sindaco ed un altro segno su una lista non collegata (voto disgiunto). Il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata.

Liste e preferenze

È possibile esprimere fino ad un massimo di due preferenze, scrivendo il nome e cognome (utile in caso di omonimia) negli appositi spazi tratteggiati nelle scheda elettorale, o soltanto il cognome del candidato o dei candidati a consigliere comunale, a fianco della lista prescelta, alla quale i candidati votati devono appartenere. Ma attenzione, occorre rispettare la variazione di genere e votare un candidato uomo e una donna, pena l’annullamento della seconda preferenza. Ovviamente non possibile esprimere una preferenza per due candidati appartenenti a liste diverse.

Sotto i 15mila abitanti

Nei Comuni con meno di 15mila abitanti si vota tracciando un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco o su entrambi. Il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco. L’elettore può esprimere una sola preferenza per i candidati a consigliere comunale, invece che due.

L’elezione del sindaco

Nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti (Como, Erba e Cantù) viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno); qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare domenica 25 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

Tra primo e secondo turno (ma al massimo entro sette giorni dal primo turno) è possibile stringere alleanze (i cosiddetti apparentamenti) con liste escluse dal secondo turno. Le liste che appoggiano il candidato eletto sindaco al secondo turno ottengono il 60% dei seggi.

Nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti viene eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza, assoluta o relativa, dei voti validi.

I seggi

Nei comuni con più di 15mila abitanti è eletto sindaco il primo candidato che ha superato il 50% più uno dei voti. Se le liste collegate hanno superato il 40% dei voti (e nessuna altra coalizione di liste, o lista, ha superato il 50% dei voti), ottengono il 60% dei seggi.

Gli altri seggi vengono distribuiti tra le altre liste (che hanno però superato il 3%) in proporzione ai voti ottenuti.

A ciascuna lista o gruppo di liste i seggi sono assegnati proporzionalmente con il metodo delle divisioni successive (metodo d’Hondt), dividendo successivamente per 1, 2, 3… la cifra elettorale di ciascuna lista o gruppo di liste collegate sino alla concorrenza dei seggi da assegnare.

Quindi tra i quozienti così ottenuti si scelgono i più alti in numero pari ai consiglieri da eleggere, disponendoli in una graduatoria decrescente e a ciascuna lista o gruppo di liste sono assegnati tanti seggi quanti sono i quozienti ad esso appartenenti, compresi nella graduatoria.

A parità di quoziente, nelle cifre intere e decimali, il seggio è attribuito alla lista o gruppo di liste che ha ottenuto la maggiore cifra elettorale e, a parità di quest’ultima, per sorteggio.

I seggi vengono distribuite alle liste in base ai voti ottenuti, e assegnati ai candidati in base alle loro preferenze. Se nessun candidato sindaco supera il 50% più uno dei voti, si va due settimane dopo al ballottaggio tra i due candidati con più voti.

Sindaco senza maggioranza

Per effetto del voto disgiunto si può anche verificare il caso della cosiddetta “anatra zoppa”: un candidato eletto sindaco ma senza maggioranza in consiglio comunale. Si tratta di un’eventualità rara, in ogni caso non manca un precedente in un Comune capoluogo. È stato questo il caso per esempio del comune di Isernia nel 2012. Il candidato del centrosinistra vinse con il 57,4% al secondo turno, ma le liste del centrodestra ottennero al primo turno il 58,7%. Il sindaco fu eletto , ma le sue liste ottennero solo 8 seggi, contro i 20 del centrodestra. Il sindaco in questo caso entra in carica. Tuttavia, per approvare i singoli provvedimenti deve puntare al sostegno anche delle liste che non lo hanno sostenuto.

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