Elicottero, la tragedia di Porlezza in Cassazione

Sei le vittime, il velivolo precipitò dopo aver tranciato il cavo di una teleferica. A fare ricorso la moglie del pilota Alberto Vitali, per scagionarlo dalle responsabilità

Ultimo atto giudiziario, con il processo in Cassazione che si aprirà giovedì 8 gennaio, per la tragedia dell’elicottero consumatasi a Porlezza il 9 ottobre 2005. La moglie del pilota, Nadia Corso (assistita dall’avvocato Osvaldo Mossini), insegue ancora la speranza di vedere riconosciute responsabilità di terzi che scagionerebbero suo marito, Alberto Vitali, alla guida, quella domenica di ottobre di nove anni fa, del velivolo che effettuava voli turistici.

Era una delle ultime corse e, al confine tra Porlezza e Carlazzo, l’elicottero finì contro un cavo di una teleferica in disuso, che ne provocò lo schianto al suolo e la morte immediata per il pilota e i cinque passeggeri a bordo. Non era la prima volta che Vitali, pilota esperto, in occasione di manifestazioni di richiamo si prestava per accompagnare i presenti in suggestivi voli panoramici: in occasione della mostra zootecnica delle comunità montane aveva affittato un mezzo della società Elitellina di Sondrio.

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