I reportage della serie «Energia lombarda» che la rivista Orobie sta proponendo nel 2023 fanno tappa ad agosto in un angolo della Bergamasca, per la precisione in alta Valle Brembana. Il servizio, con i testi di Ruggero Meles e le fotografie di Marco Mazzoleni, dal titolo «Tante perle da turbina» racconta infatti del sistema idroelettrico di Sardegnana.
Nelle pagine del magazine viene svelata la complessa rete di bacini, canali e centrali. Si tratta di impianti della società Enel green power che da quasi cento anni producono energia con l’impiego dell’acqua captata sui monti. Un’opera dell’uomo che ormai fa parte dell’esperienza di chi compie un’escursione nella zona o, come nel caso degli alpeggiatori, lavora in queste terre alte.
Eccoci a descrivere l’itinerario, con un consiglio: data la bellezza dell’ambiente che si attraversa, va valutato di compiere l’escursione in due o tre giornate. È possibile pernottare al rifugio Fratelli Longo (2.026 metri di quota), raggiungibile in circa 2,30 ore di comodo cammino da Carona, paese posto a 1.160 metri di altitudine, o con servizio navetta in fuoristrada in 30 minuti.
Dal Longo saliamo alla diga del lago del Diavolo (2.142) per poi arrivare, seguendo il sentiero Cai 246, al passo della Selletta (2.372). Dal valico attraversiamo in piano una pietraia e scendiamo fino a quota 2.125 metri incontrando le baite dell’Armentarga, nella zona delle preziose incisioni rupestri. Si passa accanto alle sorgenti di questo ramo del fiume Brembo fino alle baite Poris (1.972), infine si scende al lago Rotondo e al rifugio Fratelli Calvi (2.015). Da qui in avanti, in circa 3,30 ore, si percorre una delle più belle tappe del Sentiero delle Orobie orientali andando dietro al segnavia 213.
Raggiungiamo la base della diga di Fregabolgia (1.957) e poi la deviazione per il Laghi Gemelli. Dopo circa 1,30 ore di cammino ecco il bel lago di Sardegnana (1.738), attraversiamo il coronamento della diga e, dopo un primo tratto nel bosco, proseguiamo lungo un cammino parallelo al canale che porta l’acqua al bacino. Il percorso è sicuro e suggestivo, scavato in più tratti nella roccia. Si arriva così allo sbarramento del lago Marcio (1.841), costeggiamo lo specchio d’acqua fino a raggiungere quello di Pian delle Casere, per poi salire verso il rifugio Laghi Gemelli. Dal Calvi sono circa 3,30 ore di comodo e affascinante cammino.
Il giorno successivo ripercorriamo il sentiero 213 con meta il lago Marcio e, da lì, ci aspetta una piacevole discesa di 2,30 ore fino a Carona sul sentiero 211. Il periodo consigliato è da giugno a settembre.
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