Erba, chiude la “Vispa Teresa”
Pizze e tradizione in cucina per 40 anni
La decisione della famiglia Cattaneo: «Grazie a tutti i clienti»
Il cartello affisso sulla porta d’ingresso parla ancora di una chiusura legata all’emergenza sanitaria, ma la verità è che “La Vispa Teresa” non riaprirà più. La conferma è arrivata della famiglia Cattaneo che ha gestito per quarant’anni i locali di corso 25 Aprile: uno dei ristoranti simbolo del centro città va in pensione, lasciando alle famiglie erbesi il ricordo di tante serate trascorse davanti a una pizza fumante o ai piatti più gustosi della tradizione brianzola. La storia de “La Vispa Teresa” parte nel 1977, quando Benedetto Cattaneo - per tutti Tino - rileva la licenza dai passati gestori e avvia un società nella quale entreranno poi i fratelli Franco, Emilio e Veronica. Bastano pochi anni per trasformare un ristorante a conduzione familiare in una seconda casa per tantissime famiglie della città.
Erba è cambiata, ma “La Vispa Teresa” è rimasta un punto fermo: ottanta coperti per ottime pizze, i sapori della tradizione brianzola, dolci deliziosi. Nel 2019 la famiglia Cattaneo è stata colpita dalla morte di Franco, che alla Vispa era il re del forno a legna; poi è arrivato il Covid-19, la chiusura forzata e la decisione di godersi la meritata pensione.
«La decisione di chiudere è ufficiale - dice Emilio, che ha sempre gestito il servizio in tavola - In questi giorni io e mio fratello Tino facciamo avanti e indietro per sgomberare tutti i materiali. Dopo tanti anni di duro lavoro, da parte di tutta la famiglia, abbiamo deciso di lasciare: un ringraziamento va oggi a tutti i clienti, sono loro che ci hanno premiati nell’arco di tutti questi anni».
Sabato 6 giugno Tino era al lavoro sul retro del ristorante, impegnato appunto a sgomberare. «Stiamo sistemando un po’ di cose - spiega - c’è tanto lavoro da fare. Se il Covid è stato determinante in questa scelta? Un peso lo ha avuto, certo. Ma non è l’unico fattore in gioco».Già da qualche anno i fratelli erano alla ricerca di qualcuno che volesse subentrare nella gestione del locale. «Ma non abbiamo trovato nessuno - dice Tino - così siamo andati avanti». Poi è arrivato il coronavirus. Riaprire significherebbe accogliere i clienti con le mascherine e all’insegna del distanziamento, in un mondo della ristorazione ormai stravolto: era forse il momento giusto per prendere una decisione più volte rimandata. Del resto parliamo di una famiglia che ha lavorato senza sosta per decenni, mettendo il ristorante prima di qualsiasi altra cosa. Nel corso degli anni, Tino è più volte intervenuto nel dibattito sul futuro del centro città proponendo - anche attraverso le colonne de “La Provincia” - soluzioni per risollevare il commercio in difficoltà e per migliorare l’arredo urbano, tutto per rendere Erba una città più viva.La notizia ha colpito tutti i colleghi storici. Per bocca di Michele Riva, rappresentante locale di Confcommercio, arriva un ringraziamento e un in bocca al lupo alla famiglia Cattaneo da parte di tutta la categoria dei negozianti.
(Luca Meneghel)
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