Erba, dieci anni dopo
«Ecco chi erano le vittime»
Pietro Castagna: «Non è passato un giorno da quella terribile notte in cui non abbia sentito la loro presenza»
Dieci anni fa, era la sera dell’11 dicembre 2006, Erba piombava nell’incubo di una strage che ha spento la vita del piccolo Youssef, della madre Raffaella, della nonna Paola e della vicina di casa Valeria. Dieci anni dopo Pietro Castagna, lo zio del bimbo ucciso da Rosa e Olindo Romano, i vicini di casa condannati all’ergastolo per quella strage, ha voluto dedicare alle vittime un ricordo sulla sua pagina facebook.
«Sono passati 10 anni da quella terribile notte ma non è passato giorno in cui io non abbia sentito la loro presenza, ma avrei preferito che questa presenza fosse fatta di momenti, di attimi vissuti insieme, di sguardi, di abbracci, di quotidianità e non di mancanza».
«Quante parole dette, sprecate, sussurrate, urlate, abbiamo sentito in questi 10 anni, se solo tutte queste parole si fossero fermate in silenzio a guardare le immagini delle vittime, a guardare nei loro occhi e pensare a loro, alle loro vite rubate».
«E invece queste parole sono diventate spreco e paradosso nel raccontarci i desideri degli assassini in carcere, ma nessuno ha mai usato queste parole per chiedersi o domandarsi quali potessero essere i desideri delle vittime, quale scuola frequentare, cosa fare da grande, cosa cucinare a Natale, quali le loro aspettative, speranze, quale la loro voglia di vivere per loro e per gli altri».
«Per cui vi racconto io chi erano le vittime, erano mia madre, mia sorella, mio nipotino, la signora Valeria, il signor Mario, erano persone, madri, padri, mogli, sorelle, nipoti, erano parte della nostra vita, erano persone speciali, erano vite, che una notte di 10 anni fa due persone hanno pensato di portare via, hanno portato via la loro vita, ma non ci hanno portato via il loro ricordo. Qualcuno ha scritto: “Ti perdono non perché tu meriti il perdono, ma perché io merito la pace”».
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