Erba, la movida spacca la maggioranza
Il sindaco: «È la Lega che provoca»
A tarda notte, mentre Zoffili presentava la mozione del Carroccio, la Tili aveva ritirato i suoi. Ma non l’hanno seguita Redaelli e Zappa: secondo i lumbard è la prova che c’è del dissenso
La movida spacca il centrodestra. È finito in bagarre il consiglio comunale di giovedì sera: all’una e venti di notte parte della maggioranza ha lasciato l’aula mentre stava parlando il leghista Eugenio Zoffili, firmatario di una mozione a favore del divertimento.
La seduta si è chiusa in mancanza del numero legale: per la Lega l’accaduto certifica la spaccatura tra i consiglieri di Marcella Tili, il sindaco invita il Carroccio a non fare illazioni.
La mozione era l’ultimo punto all’ordine del giorno. A tarda sera Zoffili ha iniziato a illustrare la proposta: «Chiedevo di incentivare gli eventi pubblici e privati, di sostenere i bar e i commercianti, di utilizzare i vigili per contrastare i furti in abitazione piuttosto che qualche schiamazzo. Ho chiarito che non sono d’accordo con la linea tenuta dalla giunta negli ultimi anni, in particolare con le dichiarazioni del vicesindaco Ghislanzoni che ha promosso pattugliamenti serali contro la movida».
Il capogruppo di maggioranza, Anna Proserpio, ha chiesto di interrompere la seduta per concordare un testo condiviso. Dopo tre quarti d’ora di riunione, il dibattito è ripreso con un accordo di massima: rimandare tutto ai prossimi giorni per modificare il testo.Sembrava fatta, ma quando Zoffili ha ripreso la parola il sindaco ha chiesto ai propri consiglieri di andarsene. Alcuni lo avevano fatto in precedenza, due sono rimasti: il presidente del consiglio Matteo Redaellie Giorgio Zappa, che si era espresso pubblicamente a favore della mozione. «Il futuro è rimasto in aula - commenta Zoffili - mentre il passato è andato a casa. Se devo pensare a una possibile alleanza, la penso con chi ha la mentalità rivolta al futuro».
Il sindaco racconta una storia diversa. «A fronte di una mozione pretestuosa, con attacchi gratuiti al lavoro della mia amministrazione, abbiamo cercato la convergenza. Mentre i capigruppo erano in riunione alcuni consiglieri mi hanno chiesto di andare a casa: era molto tardi, la mattina avevano impegni e l’ho concesso senza problemi».
Quello che è successo dopo, per la Tili, è colpa di Zoffili. «Ha iniziato a strumentalizzare, un comportamento che mi ha deluso. Così ho chiesto a tutti di alzarsi. Quanto ai miei, Redaelli è rimasto perché è il presidente, Zappa voleva vedere come sarebbe andata a finire. In ogni caso, tutti sono liberi farecome credono».
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