Erba, partiti in crisi

Crollano i tesserati

Sedici gli iscritti del Carroccio, 37 quelli del Pd. Il centrodestra del sindaco Tili ne conta 70. «Ma la passione resta, anche senza etichette»

Erba - Per alcuni è un effetto dell’antipolitica. Per altri si tratta di un mondo ormai superato. L’addio alle tessere di partito, in ogni caso, è un fatto. E anche a Erba interessa tutti gli schieramenti, senza distinzioni fra destra e sinistra.

Il tesseramento, del resto, è un processo sconosciuto per tutte le nuove realtà politiche, dalle liste civiche al Movimento 5 Stelle. Partiamo dal Pdl, nato nel 2009 dalla fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. Il partito del sindaco Marcella Tili conta, in città, 70 iscritti. «Tra il 2003 e il 2004 - osserva il coordinatore Angelo Cairoli - la sola Forza Italia aveva intorno ai 110 iscritti. Il calo è evidente ed è dettato da diversi fattori. Una volta avere la tessera dava un senso di appartenenza, oggi vista l’aria che tira sembra quasi un disonore».

Ci sono anche spiegazioni pratiche: «Fino a qualche anno fa iscriversi ai partiti era più semplice, bastava pagare. Ora ci sono controlli un po’ più seri».

Ma la verità, continua Cairoli, «è che da tempo gli stessi partiti non fanno campagne per attirare iscritti. Ma non ho dubbi, se verrà abolito il finanziamento pubblico la ricerca di nuovi tesserati tornerà una priorità». L’iscrizione al Pdl costa 50 euro all’anno, 25 euro per i minori di 28 anni e i maggiori di 65; gli aderenti - che non sono veri e propri tesserati ma sostenitori - pagano invece 10 euro.

Il Pdl, a Erba, aveva anche una delegazione giovanile legata a quella di Como. «Siamo circa 15 ragazzi - dice il responsabile Giorgio Zappa - ma da due anni non vengono organizzate iniziative. In agenda ho però un incontro con il nuovo responsabile dei giovani di Como, Giuseppe Cangialosi, proprio per rilanciare l’attività». Dall’altra parte dello schieramento c’è il Pd. Un partito che a Erba ha un segretario dimissionario, Walter Gatti, il quale potrebbe presto essere sostituito dal capogruppo in consiglio comunale Michele Spagnuolo. A fare i conti, in ogni caso, è il tesoriere Alberta Chiesa: «Il Pd è nato nel 2008. La prima tessera valeva per gli ultimi mesi del 2008 e tutto il 2009, gli iscritti a Erba erano 50». Attualmente - i dati sono riferiti alla fine del 2012 - sono 37: «Lo stesso numero del 2011. Nel 2010 eravamo in 42». Il calo, insomma, c’è stato anche qui.«C’è un paradosso. Un tempo - ricorda la Chiesa - eravamo più iscritti ma alle riunioni del giovedì sera venivano meno persone. Ora, con meno tessere, ci sono più partecipanti».

Il calo delle iscrizioni, insomma, non sarebbe dettato dalla disaffezione per la politica: «L’interesse c’è. Ma oggi si sente meno il bisogno di prendere una tessera, di certificare la propria appartenenza».

L’iscrizione al Pd costa 25 euro, 15 per giovani fino ai 30 anni e over 65. Erba è sempre stata una roccaforte anche per la Lega. «Gli iscritti sono 16 - dice il segretario Carlo Moggia - e presto diventeranno 18, due militanti hanno presentato richiesta di iscrizione».

La tessera costa 30 euro all’anno, 15 euro per gli over 65. «Ma il partito conta oltre cento sostenitori. Persone che versano 10 euro all’anno, votano la Lega, partecipano al dibattito ma non sono ufficialmente iscritte». Negli anni ’90, ricorda l’ex-segretario della Lega Marco Coira, «quando Pozzoli era sindaco arrivammo a 35 iscritti. Ma erano altri tempi, poi Pozzoli fece la lista dei Cattolici Padani e quel numero calò. Da diverso tempo siamo stabili». Prendere la tessera della Lega, in ogni caso, non è una passeggiata. «Bisogna essere sostenitori da almeno un anno - conclude Moggia - e dimostrare di essersi spesi per il partito. A quel punto la richiesta viene vagliata dal coordinamento provinciale».

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