Cara provincia
Sabato 14 Marzo 2009
E’ la famiglia l’antidoto alla crisi?
Chi ha perso il lavoro si rifugia nel proprio nucleo famigliare, alla ricerca di aiuti e sinergie
bene hai fatto a pubblicare l’elenco dei posti di lavoro disponibili, come si dice...:tutto fa brodo!
Ad onor del vero, per gli aficionados della questione, sembra aria fritta, si sanno ormai a memoria, se poi facciamo una scrematura, un esame più attento, verrebbe da dire: «Poca trippa per i gatti», che purtroppo non sono quattro ma migliaia!
Sicuramente, per le persone magari meno smaliziate a smanettare col mouse, o in altri contesti, un validissimo aiuto, da potenziare e perfezionare, avanti così, segnali non di fumo per sperare, arginare la crisi.
Quelli che... il Pil sotto zero non sanno cos’è,tricologia magari, percentuale del partito liberale alle elezioni forse, pensano che tutto sommato la situazione non sia così grave: ottimismo, cribbio! Ottimismo che doveva avere (siamo a marzo) la coppia Mogol-Battisti: per loro profeticamente «al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti», ma sembra siamo messi peggio, gli ammortizzatori sociali paiono vecchie balestre arrugginite, rigide e impotenti agli scossoni della crisi; le risorse non si trovano, o non si vogliono trovare, la maschera egizia di Tremonti è impenetrabile. A proposito, nessuno pensa a come sarà la prossima finanziaria? Aiuto, chiediamo al mitico Sir Alex dove compra i suoi chewing-gum, e riforniamo il mitico Giulio!
Gli ottimisti ci dicono che il nostro sistema regge meglio che in altri Stati, ho qualche dubbio in proposito: chi ha perso il lavoro regge, per ora, secondo la mia esperienza, basandosi sulla famiglia e poco altro, forse la possibilità di avere sevizi sanitari e scolastici quasi, sottolineo quasi, gratis: il resto grava sulle spalle famigliari, una sorta di famiglia allargata vecchio stampo, nulla a che vedere con le pagliacciate dei Cesaroni, tanto in voga e presa come stereotipo odierno.
Ci si aiuta, si creano sinergie, si torna al baratto, ci si conforta a vicenda, e perché no, quando si può, si ride, si scherza e si fa festa.
La famiglia, sembra di sentirle ancor oggi le grida delle passate elezioni, era un coro di promesse da destra e sinistra, aiutiamo le famiglie: grazie lo stesso cari, siamo passati al self-service, ma per quanto reggeremo, non lo sappiamo.
Cordiali saluti,
Luca Cattaneo
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