Esplode il fenomeno rosso
E' una Ferrari made in Como

Eldor, Mectex e Lechler: tre aziende comasche che danno grinta al Cavallino
Elettronica, tessuti e chimica assicurano velocità e sicurezza ai piloti e ai box

Como - Il podio, tutto il podio è già stato conquistato. Tre esempi di eccellenza imprenditoriale schierati sulla griglia di partenza del nuovo campionato del mondo di Formula 1. Tre aziende comasche che coloreranno anche di tonalità comasca una sfida tutta in rosso. Sarà una sfida giocata sui decimi, forse anche una questione di millesimi. Ma una sfida già vinta. E quest’anno, con una rivoluzione nei regolamenti di F1, la sfida è ancora più ambiziosa. La macchina deve essere ancora più affidabile, scompare il muletto - la vettura di scorta -, il cambio deve durare quattro gran premi, il motore deve resistere per due corse, il tempo per le qualifiche si accorcia, la pole diventa questione di decimi ma di millesimi. E gli aiuti dell’elettronica vengono falcidiati. Tutto deve quindi essere perfetto, ancora prima di salire sulla vettura, ancora prima di montare sul Cavallino. Dato per favorito e che deve difendere il titolo mondiale.
Oggi parte il campionato di Formula 1, ma sulle vetture in pista, sotto il nastro di partenza, non scendono soltanto il pilota e la sua squadra di tecnici. Scende anche un pezzo importante del sistema industriale comasco. Già, perché le due Ferrari di Raikkonen e di Massa correranno con un pezzo di cuore lariano. Tutto tecnologico. Sulla griglia di partenza questa notte a Melbourne, in Australia, e probabilmente con lo stesso batticuore che anticipa il via, sotto quel semaforo, ci saranno anche almeno tre imprenditori comaschi. Dietro agli strumenti e agli schemi elettronici siederà Pasquale Forte, titolare della Eldor Corporation di Orsenigo e fornitore alla scuderia del Cavallino rampante delle centraline elettroniche a correnti ionizzanti dei motori che hanno decisamente migliorato le performance in pista. Seduto a fianco - idealmente - ci sarà anche Aurelio Fassi, un po’ più al fresco, probabilmente, visto che il titolare della azienda tessile Mectex fornisce ai due piloti in rosso le tute da gara ignifughe e altamente confortanti durante l’intera pressione della gara. Siederanno anche i titolari della Lechler, azienda chimica di alta specializzazione, che protegge con le sue vernici ad alta resistenza al fuoco i caschi dei piloti. La stessa sicurezza che garantisce ai box, con i pannelli che ricoprono e proteggono l’area tecnica da eventuali incidenti come incendi o esplosioni.
Tre eccellenze, tre record per il sistema territorio. Che mette in tutta evidenza quanto premia in termini di riconoscimento e di immagine la ricerca e l’innovazione continua applicata alla produzione. L’anno scorso, al termine del campionato di F1, la Eldor di Orsenigo è stata ufficialmente premiata da Maranello con il prestigioso riconoscimento «Ferrari Technology Award 2007». La Ferrari ha conquistato il titolo mondiale grazie anche a questa tecnologia made in Como, per l’«innovativo progetto correnti ionizzanti che ha contribuito al miglioramento delle performance delle vetture in pista» ha spiegato Il presidente Luca di Montezemolo al momento della consegna del premio. Un progetto che non ha fatto fatica ad essere richiesto dalle altra case automobilistiche come Maserati, Audi, Volkswagen e Renault. Insomma, un successo che cresce per quell’uomo dai capelli bianchi che meno di tre mesi fa ha celebrato i sessantenni ed è stato festeggiato a sorpresa da tutti i suoi 500 dipendenti. Un successo per quell’uomo che a dieci anni ha lasciato la sua terra del Sud, la Calabria, e che in un piccolo capannone di Orsenigo coltiva e fa scoppiare la sua passione per l’elettronica. Adesso nel cantiere dell’azienda di Orsenigo ci sono nuovi prodotti che faranno parlare molto. In cima alla lista un’auto ibrida con motore a metà elettronico e a metà benzina. «Funziona in maniera molto semplice ma efficace - spiega Forte - perché la benzina, quando entra in funzione, ricarica automaticamente la batteria elettrica, che appena pronta può essere riutilizzata». «In questo caso - aggiunge Forte - il risparmio di carburante e di emissioni potrebbe sfiorare il 50%». Intanto, sul mercato dei motori, è già arrivato il primo scooter ibrido della Piaggio, con centralina elettronica Eldor naturalmente.
Di primato in primato. La protezione forse più importante per un pilota di F1 è il casco. Colorato, disegnato, bizzarro a volte. Ma tutti con uno sfondo di protezione altissima, risultato di un brevetto della comasca Lechler, azienda specializzata in vernici. «Non abbiamo rapporti diretti con le case di Formula Uno - spiegano i tecnici dell’azienda guidata da Aram Manoukian -. Collaboriamo con le maggiori case di produzioni di caschi, le quali a loro volta forniscono i piloti e le case automobilistiche. A loro forniamo cicli di verniciatura omologati con resistenza alla fiamma». Ma la collaborazione con il mondo della formula uno non si ferma qui. Il contributo sul fronte della sicurezza va oltre. «Sì, collaboriamo con l’autodromo di Monza e per il Gran Premio forniamo cicli di verniciature per pavimenti e pannelli altamente ignifughi per garantire il massimo livello di sicurezza, vernice con le quali poi verniciamo i box interi».
Sicurezza sì, ma anche confort. Anzi, di fronte a una questione di millesimi, può diventare l’elemento determinante. Così, almeno spiega il titolare della Mectex di Erba, Aurelio Fassi: «Probabilmente sul giro l’incidenza è relativa, ma sui molti giri che si compiono o sull’arco di un’intera gara il tessuto conta - spiega -. Il nostro materiale per le tute della Ferrari favorisce la traspirazione, ferma restando l’ignifugicità. Ciò permette al pilota di avere una temperatura più bassa nella tuta, quindi di sudare meno, di aumentare in quantità inferiore i suoi battiti cardiaci e di avere perciò una maggiore soglia concentrazione, favorendone la performance finale». E per un campione già «vestito» - tra l’altro anche Gustav Thoeni sfrecciò fra i paletti sulla neve con una divisa firmata Mectex -, l’azienda erbese guarda a quelli davanti, in crescita indiscussa. E il salto è verso le due ruote. La Mectex potrebbe essere anche nei materiali tecnici Ducati: «Probabilmente ci siamo già - spiega Fassi -, con le diverse collaborazioni in atto, però ora con un pilota locale: Claudio Corti. Stiamo testando una tuta innovativa, una copertura che non si scalfisca cadendo, ma che sia anche elastica». E intanto i campioni sfrecciano a 300 all’ora davanti alle ultime sfide, le loro e a quelle delle imprese lariane.
Simone Casiraghi

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