Expo, non solo Milano
Date un segnale anche a noi

Egregio dottor Sala, mi presento: mi chiamo Maurizio Riva e sono un falegname di Cantù.

Le scrivo una lettera aperta innanzitutto per ringraziarla per quanto sta facendo in occasione dell’Expo 2015 andando avanti nonostante le continue difficoltà, con l’unico obiettivo di presentare e consegnare ai visitatori provenienti da tutto il mondo questa importante manifestazione.

Spero di non risultare inopportuno: la mia non vuole essere una polemica fine a se stessa, ma solamente una critica costruttiva volta a richiamare la sua attenzione sulla mancanza di comunicazione attorno all’evento in oggetto.

Fondamentale per la riuscita di un progetto è comunicare un avvenimento con largo anticipo e in questo caso, data la portata della manifestazione si sarebbe dovuti partire almeno un anno fa, per sensibilizzare ed entrare nel cuore della gente e della nazione.

Questo vedo e percepisco sul territorio in cui vivo e lavoro, e come ben saprà la Brianza non dista molto dal cuore dell’Expo. Solo a Milano, infatti sembra celebrarsi il valore dell’Esposizione universale; al di fuori non vi è alcuna traccia, mentre sono fermamente convinto che debba essere un’ occasione di visibilità e di pregio non solo per Milano ma per l’Italia tutta.

Mi sarei aspettato di veder sventolare insieme le bandiere dell’Expo 2015 e dell’Italia su ogni edificio scolastico, perché non dimentichiamo che la nostra rinascita riparte proprio dalle scuole.

Preso dalla sconforto e dalla rabbia nel vedere le difficoltà che sta attraversando il nostro Paese e che si riflettono maggiormente sui nostri giovani, credo si abbia il dovere di inviare messaggi positivi che ridiano speranza e che infondano una ventata di ottimismo alle generazioni future rendendoci orgogliosi di essere italiani onorando questo evento.

Vista la diffusa indolenza che mi circonda, io per ovvie ragioni, mi faccio portavoce del mio territorio per il quale da sempre mi prodigo affinché vi siano nuove opportunità creando occasioni di incontro e di visibilità.

Tra qualche mese avremo gli occhi di tutto il mondo puntati su noi e si vedrà il risultato del lavoro fatto dai politici per assicurare all’Italia la sede dell’Expo, dagli organizzatori della manifestazione e da tutti noi italiani che contribuiamo attraverso le tasse. Per questo motivo mi sarebbe piaciuto che anche in Brianza vi potesse essere un segno tangibile della presenza dell’Expo.

A tal proposito, ho ideato un importante progetto a Villa Bagatti Valsecchi, a Varedo, che si trova a soli 12 km da Milano, e che durerà da marzo a ottobre dell’anno prossimo.

L’iniziativa si chiama Expo Arte Italiana (come vede anche nel nome ho voluto un chiaro rimando all’Expo) e si tratta di una mostra d’arte che coinvolgerà 300 pittori e 300 scultori in erba: “I giovani, il nostro futuro e la nostra forza”.

Il tema della mostra è il “cibo” (che si sposa perfettamente con il pensiero dell’Expo 2015) o potrà essere una visione sull’Expo stessa, presidente del comitato scientifico Vittorio Sgarbi.

Le opere realizzate verranno vendute all’asta e i proventi verranno divisi tra gli artisti e la Fondazione Versiera 1718 in modo da permettere la ristrutturazione dello storico edificio con annesso parco di 40mila metri quadrati.

Ho ideato e voluto il progetto richiedendo anche il patrocinio non oneroso di Expo, che ahimè ci è stato negato. Spero nella buona riuscita di questa mostra e mi auguro che possa offrire nuove prospettive ai giovani e che possa essere di sostegno alla Fondazione La Versiera 1718. Augurandole buon lavoro per la riuscita di Expo 2015, la saluto cordialmente. 

Maurizio Riva

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