Fellini, “Il cinema va a teatro”
Così il Sociale torna all’antico

Satyricon apre sei appuntamenti con il grande schermo

Era dal 1984 che la sala ospitava solo eventi di lirica e prosa

“Il cinema va a teatro” riportando il Sociale a un passato in cui le proiezioni erano quotidiane: lunedì 7, alle 21, il “Fellini Satyricon”, in una splendida copia restaurata per il ventennale della scomparsa del grande maestro riminese.

È attesissimo questo gemellaggio che, di fatto, porta “I lunedì del cinema”, storica rassegna, tra le più seguite nel comasco, a “occupare” il teatro per sei lunedì, fino al prossimo aprile

Nella sua lunghissima storia, il Sociale ha anche il primato di avere introdotto i comaschi all’arte cinematografica fin dagli albori, dapprima in una saletta ricavata dietro al palcoscenico, poi direttamente in sala fino a quando i film divennero una delle principali fonti di reddito. Fino al 1984, anno della chiusura, fu indubbiamente il principale cinema comasco, quello dove si proiettavano quasi tutti i titoli “più importanti”.

Dalla riapertura la Società dei Palchettisti decise di dedicarsi unicamente alla lirica e alla prosa.

L’iniziativa promossa dall’associazione Lunedicinema Filmstudio di concerto – è il caso di dirlo – con Aslico non ribalterà certo la destinazione del teatro, ma farà sognare cinefili e nostalgici per qualche sera.

E dal “Satyricon” di Petronio Arbitro Fellini prese spunto per una pellicola unica nella filmografia del regista, realizzata alla fine degli anni Sessanta e restituita al suo splendore originale dalla Cineteca nazionale di Roma.

Il secondo titolo, lunedì 4 novembre, è̀ di un altro autore che ha fatto la grande storia del cinema, Ernest Lubitsch con “Vogliamo vivere”, che già dal titolo originale, “To be or not to be”, echeggia la grande tradizione teatrale, in un film che è diventato emblema della perfezione scenica, insieme commedia esilarante e riflessione unama sullo sfondo della tragedia nazista.

Musica il 2 dicembre con “Una fragile armonia” di Yaron Zilberman che ritrae gli attempati musicisti di un quartetto d’archi.

Per carnevale, il 3 febbraio, il mitico “The Rocky Horror picture show” di Jim Sharman, cult-movie da vivere anche sotto allo schermo, “en travesti”. Ultimi due film lunedì 3 marzo con “The grandmaster” di Wong Kar-Wai e, il 7 aprile, “Le notti bianche”, che Lucino Visconti trasse da Dostoevskij.

Biglietti a 7 euro, tesserati Arci e ridotti a 6 euro, è valido l’abbonamento a “I lunedì del cinema”.

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