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Giovedì 26 Settembre 2019
Festival del Legno
Venerdì con La Provincia
un inserto di 24 pagine
Dal 28 settembre al 6 ottobre a Cantù eventi, talk e spettacoli
«Un tema coraggioso e impegnativo, che fa pensare ad un bisogno di “rottura costruttiva”». Le parole di Marco Ballabio, protagonista il 2 ottobre dell’evento Aperiarte, a Cantù, introducono al tema del Festival del Legno: “provocazione”, oltre ad essere il filo conduttore di mostre, conferenze, happening, Botteghe Aperte dal 28 settembre al 6 settembre, è lo spunto dell’inserto dedicato da La Provincia alla rassegna, in edicola venerdì 27 settembre, in omaggio con il quotidiano.
Dopo l’intervista a Gaetano Pesce, autore de “La Maternità sofferente”, opera considerata “provocatoria” da 50 anni, diamo la parola all’architetto Matteo Pirola del Politecnico. Come progetto, anche provocazione - spiega il docente del Politecnico - smuove verso un obiettivo, uno sviluppo. Quanto la provocazione sia legata al “fatto con cura”, l’arte propria dell’artigianato, lo dice Ivana Menegardo-Develter, attrice e drammaturga, che porta domani (27 settembre) alla Libooks di Cantù il monologo “Peggy Guggenheim, una donna controcorrente”. La mecenate, così fuori dai canoni, aveva fatto delle opere d’arte contemporanea la ragione della sua vita, rimanendo, per questo, incompresa. Come provocare con il “fatto con cura”, ovvero “ad arte”? Lo si capisce leggendo le varie storie di Botteghe Aperte, le narrative di aziende del mobile o del legno proposte dall’inserto, in una sorta di collages delle eccellenze canturine. Non meraviglia che il mondo dell’arredo dialoghi naturalmente con l’arte: nei giorni del Festival non c’è che da scegliere tra le proposte, suggerite anche dall’inserto, dai BBPR a Cantù all’attualità di Giulio Moscatelli, all’avventura della Triennale che l’architetto Tiziano Casartelli propone nelle nostre pagine, in anteprima rispetto all’incontro del 2 ottobre. Nella città del mobile, la provocazione d’autore ha esplorato anche mondi paralleli, è il caso di dire, se pensiamo ai progetti del grande designer Alessandro Mendini per il settore del merletto. Da leggere la riflessione di Renata Casartelli, presidente del Comitato per la promozione di questa eccellenza tessile canturina. E non è un caso che le donne abbiano una così profonda competenza della “provocazione” come l’arte delle cose ben fatte, capaci di visione.
Il Premio Mulier, che si attribuisce quest’anno nel nome della giovane imprenditrice Chiara Galotta, prematuramente scomparsa nel 2018, è quanto mai evocativo al riguardo. Al femminile anche la dimensione “pop” del Festival, con le opere di Ludmilla Radchenko, già protagonista di Triennale e Design Week. Il programma completo degli eventi offre al lettore una guida preziosa.
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