Cronaca
Mercoledì 02 Ottobre 2013
Letta al Senato: «Rischio fatale»
E cita la questione Svizzera
L’intervento del presidente del Consiglio nel dibattito per la fiducia al governo. Letta cita anche il rischio Svizzera per le nostre imprese
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha aperto con il suo intervento il dibattito al Senato per la fiducia al Governo.
Ecco alcuni stralci.
«L’Italia corre un rischio che potrebbe essere fatale, sventare questo rischio dipende da noi, dalle scelte che assumeremo, dipende da un sì o un no».
«Il rispetto e l’amore per le istituzione e’ intrinseco alla mia cultura, il governo che guido e’ nato in Parlamento e se deve morire lo deve fare qui in Parlamento alla luce del sole».
«Tutti i ministri hanno dati una prova di lealta’ tutti, si sono adoperati per costruire politiche efficaci senza rinunciare alle proprie idee»
«Le forze di maggioranza sono in fibrillazione che potrebbe precipitare in una crisi e posticipare le riforme per chi aspetta solo di essere aiutati per uscire dalla crisi, significa sedere sul banco degli imputati in Europa, e rinunciare alla riforma della politica e delle istituzioni”»
«Si deve tracciare la separazione tra le questione giudiziarie di Berlusconi e le attivita’ dell’Esecutivo, i due piani non possono essere sovrapposti, in uno Stato democratico le sentenze si rispettano e si applicano, senza dimenticare il diritto intangibile ad una difesa efficace senza trattamenti ad personam o contro personam».
«Se si tornasse al voto con il Porcellum ’ci troveremmo di nuovo con le larghe intese perché non si produrrebbe una chiara maggioranza’»
«Non c’e’ stato nessun stravolgimento, nessun golpe e nessun attentato ai principi fondamentali della Costituzione, ce la possiamo fare a costruire una legge elettorale che restituisca il diritto di scegliere ai cittadini e consenta a chi vince di governare davvero».
«Oggi in poco tempo possiamo riformare la politica: i provvedimenti sono all’esame del Parlamento, se rapidamente discussi faremo una svolta con la pubblica opinione. Il tempo di attesa è scaduto»
«Sul programma di riforme il comitato dei saggi ha completato una bozza di riforma equilibrata e ambiziosa senza golpe o stravolgimenti della carta costituzionale: ci sono le condizioni di chiudere in anticipo e completare percorso di riforma in 12 mesi da oggi».
«Il nostro obiettivo dichiarato da tempo è l’aumento di un punto di Pil nel 2014 e spero che la legge di stabilità sia l’occasione per dimostrare che il cambiamento in atto ma senza arretrare nel risanamento della finanza pubblica»
«Non esistono tagli di spesa facile, la revisione va fatta con accortezza. Se andremo avanti chiederemo a Carlo Cottarelli di diventare commissario della spending review’»
«Questi 5 mesi di governo hanno già determinato un primo significativo sollievo fiscale agli italiani. A chi polemizza, faccio presente che grazie al governo sono state pagate meno tasse per 3 miliardi. Anche questi sono fatti, non rinvii».
In un passaggio, Letta si è detto allarmato per la concorrenza che i paesi confinanti, Svizzera e Slovenia, stanno facendo alle nostre imprese, fenomeno che sta interessando anche il Comasco
«Dobbiamo costruire un patto di stabilità interno per stimolare gli investimenti invece che bloccarli. Senza investimenti non c’è innovazione e crescita»
«La ripresa dell’attività produttiva attenuerà la disoccupazione ma vanno potenziati gli strumenti a sostegno delle fasce deboli. Non c’è niente di più urgente che continuare a mettere in moto gli strumenti per attenuare la disperazione perche non diventi rabbia e conflitto».
«Le prossime settimane saranno decisive per i fondi strutturali Ue che “vanno definiti, negoziati e approvati entro inizio 2014” mentre “le risorse del vecchio ciclo vanno spese entro il 2015. Alle spalle abbiamo un grande lavoro di razionalizzazione” e “non possiamo permetterci di buttare tanti soldi alle ortiche».
«Abbiamo il diritto di sognare gli Stati Uniti d’Europa, per noi e i nostri figli. Ma non è più tempo solo di sogni” e “la buona battaglia per l’Ue” si gioca “ora nel 2014” perché “come si può morire di austerità si può morire anche di timidezza, di assenza di leadership»
«Coraggio e fiducia è quello che vi chiedo. Mi appello al parlamento tutto, dateci la fiducia per tutto quello che si e’ fatto, per quello che faremo, una fiducia non contro qualcuno ma per l’Italia, per gli italiani e le italiane»
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