Fisco, l’anno prossimo
il modello precompilato

Bisognerà avere redditi stabili e facilmente identificabili: arriverà a domicilio o sarà consegnato dal datore di lavoro. In una prima fase riguarderà dipendenti pubblici e pensionati

Conto alla rovescia per la dichiarazione dei redditi precompilata, pallino fisso di Matteo Renzi che ieri ne ha annunciato ufficialmente l’arrivo a partire dal prossimo anno. La dichiarazione dei redditi precompilata è inserita nella delega fiscale e dovrebbe inizialmente diventare operativa per dipendenti pubblici e pensionati. I dettagli dovrebbero essere definiti con uno dei decreti attuativi della delega (forse già a maggio) e potrebbe dunque riguardare circa 18 milioni su 41 milioni di contribuenti, ovvero 15 milioni di pensionati e 3 milioni di dipendenti pubblici. La seconda tappa dell’operazione mirerà invece a coinvolgere tutti i lavoratori dipendenti, portando la dichiarazione precompilata a essere disponibile a più di 3 contribuenti su 4.

Il “730” precompilato arriverà anche a chi, oltre al reddito stabile, possiede una casa oppure è costretto a fare la dichiarazione per detrazioni o deduzioni facilmente prevedibili: ad esempio gli sconti pluriennali per la ristrutturazione degli appartamenti, oppure mutui o polizze vita. Coloro che invece ricorrono al modello per detrarre spese meno prevedibili, come quelle mediche oppure hanno collaborazioni saltuarie, riceveranno un “precompilato” base sul quale potranno intervenire da soli o con l’aiuto del Caf o del commercialista. Comunque una facilitazione.

Nella dichiarazione precompilata che arriverà a dipendenti pubblici e pensionati dovrebbe esserci una serie di informazioni di cui il Fisco già dispone, a partire da quelle anagrafiche e reddituali presenti nel Cud. Si aggiungono poi le detrazioni per i familiari a carico e per lavoro dipendente e pensione. L’Erario, inoltre, dispone già dei dati sugli immobili, e per chi è in regime di cedolare secca anche dei dati sui beni concessi in locazione e adibiti ad abitazione principale. Il probabile punto debole del sistema potrebbe però essere

quello delle detrazioni e degli oneri deducibili. Senza ombra di dubbio l’invio della dichiarazione dei redditi precompilata alleggerirà molto il lavoro dei Caf. Nell’ultima versione del dl Irpef i centri di assistenza fiscale non vengono in nessun modo toccati, ma nelle bozze precedenti valutate dal governo con intenti di spending review gli stanziamenti a loro favore venivano ridotti insieme a quelli per i patronati.

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