Frates fa coraggio a Cantù: «Siamo forti»

Intevista «Mi auguro solo che la sconfitta in Coppa non abbia lasciato scorie in noi, ma solo una grande voglia di riscatto

La delusione striscia sul web, nei bar e nell’animo dei tifosi di Cantù. Più che critiche alla squadra per la repentina uscita di scena dalla Coppa Italia, trasuda un po’ di preoccupazione. Perché c’è sempre – diciamo spesso - un alone di diffidenza intorno a una squadra che, pur tra qualche difficoltà e inciampo, in campionato ha dimostrato di essere protagonista. Non fosse altro per quel primo posto nel girone Verde che lo certifica.

Ma è che chiaro che la sconfitta contro Cento ha lasciato qualche scoria, specialmente nell’umore della gente. Che ci sia un po’ di timore per il futuro, per lo spettro di un altro flop, è altrettanto vero. Ma la stagione è ancora lunghissima, se è vero che potrebbe – nella più lunga delle ipotesi – concludersi a gara 5 dei playoff. Quindi ben oltre la metà di giugno.

Prima, ci sono tanti passaggi. Lo scenario potrebbe ancora cambiare, così come la condizione delle squadre. E, come primo traguardo, c’è da concludere la prima fase. Con Cantù che ha già conquistato l’obiettivo dell’ingresso matematico nelle prime tre. Domenica però affronterà Torino che, dopo la sconfitta ad Agrigento nel recupero di mercoledì, si gioca le ultime chance per poter entrare nelle prime tre. Anche in caso di vittoria a Desio, per continuare a sperare, i piemontesi dovranno confidare nella vittoria di Cremona su Treviglio.

Discorsi che a Cantù interessano, ma fino a un certo punto, come sottolinea il direttore sportivo Fabrizio Frates: «Mi auguro solo che la sconfitta in Coppa non abbia lasciato scorie in noi, ma solo una grande voglia di riscatto. La delusione è stata fortissima, ma la stagione mica finisce qua. L’obiettivo per cui lottiamo è un altro e su questo fronte siamo pienamente in corsa». E Cantù non vuol farsi prendere dal panico: «Non è certo questo il momento di agitarsi: prima dei playoff ci aspettano otto partite importantissime, in cui dovremo essere bravi a costruirci il vantaggio del fattore campo nelle finali».

E per rassicurare la tifoseria che serve? «L’unico modo che conosciamo è alzare il livello del nostro gioco, la classifica del resto dice chiaramente che siamo una squadra competitiva. Per riconquistare i tifosi, dobbiamo tornare a far vedere il nostro volto migliore, mostrando tutta l’intensità e la qualità di cui siamo capaci».

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