Gli immigrati sono 5 milioni
Almeno 500mila clandestini 

Nel 1861, anno dell'Unità d'Italia, gli stranieri immigrati nel nostro Paese erano 88.639, con un'incidenza dello 0,4% sulla popolazione residente. Oggi sono 4.570.317 su una popolazione di 60.650.000 di residenti; circa 50 volte in più, pari al 7,5% della popolazione del Belpaese

ROMA Nel 1861, anno dell'Unità d'Italia, gli stranieri immigrati nel nostro Paese erano 88.639, con un'incidenza dello 0,4% sulla popolazione residente. Oggi sono 4.570.317 su una popolazione di 60.650.000 di residenti; circa 50 volte in più, pari al 7,5% della popolazione del Belpaese.


Nonostante la crisi, l'aumento è stato di 335.258 residenti nel 2010. E se si tiene conto di circa altri 400mila cittadini stranieri, regolarmente presenti ma non ancora registrati in anagrafe, si tratta di quasi 5 milioni di persone: cifra invariata rispetto allo scorso anno.  Viene inoltre accreditata la presenza di circa mezzo milione di persone in posizione irregolare. Sono alcuni dei dati più rilevanti contenuti nel "Rapporto Italiani nel Mondo" realizzato dalla Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma, organismi della Conferenza Episcopale Italiana.


Negli ultimi dodici mesi, inoltre, centinaia di migliaia di persone hanno perso l'autorizzazione a rimanere in Italia: perché sono scaduti ben 684.413 permessi di lavoro: due su tre per lavoro e uno su tre per famiglia. I rimpatri forzati, che sono stati 16.086 nel 2010, arrivano a costare, nel complesso, fino a 10mila euro l'uno. I costi dei rimpatri, dei Cie e delle carceri e l'impossibilità di avere frontiere ermetiche (ogni giorno entrano in Italia 200mila persone) inducono a incentivare i flussi regolari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA