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Lunedì 06 Aprile 2009
Grandi mostre e grandi rifiuti
"Gaddi, tieniti i tuoi biglietti"
Dodici consiglieri restituiscono i tagliandi omaggi: "Così, per coerenza"
Marco Butti non ha dubbi: «Non ho ancora ricevuto i biglietti, ma se come gli anni scorsi mi verranno regalati dall’assessorato alla Cultura, li lascerò a disposizione dell’amministrazione. La coerenza con l’emendamento firmato a febbraio mi impone questa scelta». Anche Francesco Pettignano è della stessa opinione: «Non userò quei biglietti e neanche li accetterò. Piuttosto pago di tasca mia». Claudio Corengia, invece, anche se non approva i biglietti omaggio non intende restituirli: «Non voglio ridarli indietro perché verrebbero come decide l’assessore Gaddi. Cercherò invece di organizzare una distribuzione sensata a qualche cittadino a cui magari fa davvero comodo risparmiare 9 euro». La pensa allo stesso modo anche Gervasoni: «È una questione di coerenza. Non capisco perché i consiglieri devono avere questo privilegio». Il lumbard Guido Martinelli rifiuta anche lui il «privilegio» dei biglietti gratis: «Anche negli anni scorsi non ho usato i biglietti e nemmeno li ho regalati. Ho sempre pagato e continuerò a pagare. Non capisco perché se la mostra la pagano i cittadini (il Comune ha stanziato 270mila euro, ndr) solo i consiglieri comunali devono avere i biglietti gratis». Il capogruppo della Lega, Ajani, è deciso a non usarli, ma non li restituirà: «Siccome è un regalo lo accetto, ma li distribuirò a mia volta ad altre persone o amici. Io, però, pagherò l’ingresso». Veronica Airoldi è convinta che «la cosa più giusta è ridarli indietro all’assessore, è una questione di coerenza». Gaddi, dal canto suo, non sembra offendersi: «I biglietti omaggio servono per attività di pubbliche relazioni e sono un veicolo pubblicitario destinato per la maggioranza a soggetti fuori dalla città. Come numero sono molto al di sotto delle altre mostre. Per quanto riguarda gli omaggi ai consiglieri si tratta solo di un fatto di cortesia istituzionale. Detto questo, ognuno è libero di fare quello che crede».
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