Hockey, il disco rotto
«Lavorando ne usciremo»

«Di sicuro, in casa, paghiamo lo scotto di giocare nel silenzio più assoluto. Non è facile»

E’ stata una “domenica bestiale” per l’Hockey Como. La squadra maschile è stata sconfitta sul ghiaccio di casa dall’ultima della classe, in una partita che andava vinta, a tutti i costi; la femminile è stata “asfaltata” per 1-18 dalle “Aquile” di Bolzano. «Non è un buon momento per noi -ammette il presidente Luca Ambrosoli -. I maschi sono troppo nervosi e anche poco fortunati. La femminile è sempre alle prese con le giocatrici contate».

Il massimo dirigente prova a trovare le cause della “grande recessione” del maschile. «Costruiamo azioni ma poi facciamo fatica a mettere il disco in fondo alle rete. Di contro subiamo troppi gol dagli avversari -dice Ambrosoli, che poi analizza gli ultimi due match -. Contro Chiavenna meritavamo di vincere, non fosse altro per le conclusioni verso la porta avversaria e invece abbiamo perso. Contro Feltre la sconfitta è giusta. Di sicuro, in casa, paghiamo lo scotto di giocare nel silenzio più assoluto. Non è facile». Il coach russo Malkov non drammatizza la situazione della femminile. «Nel campionato italiano ci sono solo cinque squadre e tra queste il Como -spiega -. La società è già brava ad allestire un team. Che ha tanti problemi. Il gruppo storico, di sette giocatrici, si impegna negli allenamenti, pur convivendo con altri impegni. Le altre arrivano da altri paesi – alcune hanno anche rimesso i pattini dopo diversi anni – e non riescono sempre a venire agli allenamenti».

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