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Lunedì 27 Luglio 2009
I fantastici racconti sonori
del "duca bianco" Bowie
Nel live “VH1 Storytellers” recupera diversi brani tra i meno noti
Com’è avvenuto per l’antologia “iSelect”, anche in questo caso David non ha privilegiato le hit. Gli anni dell’esplosione della Bowiemania sono rappresentati dall’elegiaca “Life on Mars?”, da una “Rebel rebel” che “basta la parola” (in fatti non si dà neppure la pena di terminarla”) da un pezzo minore ma affascinante come “Drive-in saturday”. Poco spazio per il “plastic soul” con la sola “Word on a wing” mentre “China girl” getta un ponte tra “The idiot” di Iggy Pop (frutto del periodo in Germania) e la dance degli anni Ottanta. “Thursday’s child” e “Seven” provengono dall’album in promozione. Il pezzo che farà sobbalzare gli estimatori è, però, “Can’t thinking about me”, ovvero il primissimo 45 giri a nome Bowie (prima usava il suo vero cognome, Jones) assieme ai Lower Third, acerbo frutto di un compositore in erba, in piena esplosione beat.
Ma Storytellers è anche un programma fatto di racconti e aneddoti. Tra i momenti esilaranti la ricerca di un bagno mentre era camuffato da Ziggy Stardust, con capelli carota-shock e zeppe alte venti centimetri (e senza zip), ma questo disco lascia l’amaro in bocca. Non solo perché ci ricorda quanto ci manca Bowie, ma perché la scelta dei pezzi sarà eclettica ma è anche insoddisfacente, perché potevano essercene dodici ma alcuni brani esistono solo sul dvd accluso, perché, forse, da un artista di questo calibro è sempre lecito aspettarsi di più. Con la speranza che pubblicazioni d’archivio come questa e il “Live in Santa Monica ‘72” preparino il terreno per una nuova opera.
Alessio Brunialti
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