Società e Costume
Venerdì 11 Giugno 2010
I Mondiali? Sono anti-ecologici
Inquinano come 6 mila shuttle
Dal punto di vista ambientale i Mondiali di calcio sono una tragedia. Lo dice uno studio che analizza viaggi di squadre, spettatori, l'impatto degli stadi, la loro costruzione e tutta l'enegia impiegata
Il dato, che come ogni stima sulla cosiddetta "carbon footprint", l'ìmpronta carbonica delle attività umane, va preso con le molle, proviene da uno studio del 2009 effettuato dal Dipartimento dell'Ambiente e del turismo sudafricano e dalla locale ambasciata norvegese, ripreso dal quotidiano britannico The Guardian.
Lo studio ha analizzato i viaggi delle squadre di calcio e dei loro entourage, la costruzione degli stadi, l'energia utilizzata dagli stessi impianti, la sistemazione degli atleti e i viaggi dei tifosi.
Ecco come si arriva al totale: circa 1,2 milioni di persone assisteranno alle partite dal vivo, al costo di 2,3 tonnellate di Co2 per spettatore, l'equivalente delle emissioni medie di quattro mesi di una famiglia tipo. Fortunatamente per l'ambiente però ciascuna della 64 partite sarà vista a casa in tv da circa 93 milioni di persone.
Con due ore per partita, compresi gli intervalli, i supplementari, i rigori e la parte finale in cui le squadre si scambiano le magliette, si arriva a 12 miliardi di ore di spettacolo di alta qualità per i titosi di tutto il mondo. Se le cifre sono corrette, allora guardando una partita del mondiali si producono 230 grammi di Co2, come bere due cappuccini o una birra d'importazione.
Va calcolato anche il consumo di elettricità del televisore, ma anche nello scenario peggiore (guardare una partita da soli su una tv al plasma da 42 pollici) l'impronta carbonica al massimo raddoppia.
A titolo di paragone, una partita di Serie A produce 820 tonnellate, 45 grammi per ora di visione (escluso il consumo della tv). Ma l'impronta carbonica sarebbe ancora più bassa se si andasse a fare una partitella con gli amici al campetto sotto casa.
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