I pediatri comaschi lanciano un appello: «Dobbiamo limitare lo smog per tutelare i bimbi»

L’allarme Il primario Selicorni: «I danni da inquinamento cominciano a livello prenatale. Auspicabile uno sforzo per migliorare la qualità dell’aria. Anche da parte dei genitori»

Inquinamento e conseguenze sulla salute dei bambini: «Como non è maglia nera e nemmeno rosa, ma ha la fortuna di avere un lago e montagne bellissime dove trascorrere del tempo con i bambini respirando aria migliore che in città. L’importante è che tutti mettano la salute in cima alle priorità». Angelo Selicorni, primario della Pediatria di Asst Lariana, analizza le conseguenze dello smog sulla salute, aggravate dal fatto che la pioggia non cade, all’indomani dell’invio di una lettera dei pediatri italiani al presidente dell’Anci e ai sindaci italiani.

I pediatri, con l’Associazione Culturale Pediatri (Acp), la Società Italiana Pediatria (Sip), la Società Italiana Nutrizione Pediatrica (Sinupe), Pensiero Scientifico Editore e Think2it, hanno lanciato un appello agli amministratori: lavoriamo insieme per abbattere l’inquinamento che ha conseguenze pesanti sulla salute, specie dei feti e dei bambini.

«Non è che oggi sia successo qualcosa di clamorosamente nuovo, ma si ha sempre più la consapevolezza che le conseguenze dell’inquinamento sono importanti – spiega Selicorni – Ci sono sempre più dati che dimostrano una grande correlazione tra inquinamento dell’aria e ambientale, vicinanza alle arterie ad alto traffico e patologia pediatrica, soprattutto broncospasmo ricorrente o asma. Gli inquinanti nell’aria, legati al traffico, influiscono anche sulle modificazioni epigenetiche, cioè sull’attivazione o disattivazione di informazioni genetiche legate alle patologie e questo è importante. Ci sono dati significativi sull’esposizione prenatale all’inquinamento che dicono che il bambino può avere un’alterazione che porta a patologie respiratorie o a base allergica e che può influenzare il peso alla nascita, la prematurità o il neurosviluppo». Per Selicorni limitare l’inquinamento è anche una questione «giustizia sociale, perché a livello mondiale i danni ricadono sulle popolazioni più fragili, sui Paesi più poveri: l’aria pulita va a vantaggio di tutti, anche dei più fragili». La lettera dei pediatri fa riferimento a contromisure da prendere per limitare smog e malattie nei bambini, ma «ciascuno può fare la propria parte – aggiunge Selicorni – Io, da medico, non ho certo la ricetta per limitare inquinamento e traffico a Como, ma dico che tutti possiamo fare qualcosa e chi ha la responsabilità della gestione del traffico deve assolutamente fare i conti con i dati sulla salute. Se andiamo con i bambini in viale Lecco la domenica pomeriggio quando c’è la coda è come se li portassimo in centro a Milano, ma se ci spostiamo a villa Geno, sul lago o in montagna l’aria è migliore. Non ho un atteggiamento allarmistico, ma non bisogna banalizzare la situazione perché i dati dimostrano che i danni cominciano già a livello prenatale. Ogni sforzo per migliorare la qualità dell’aria è auspicabile». Anche da parte dei genitori: «I genitori spesso hanno poca consapevolezza del pericolo, sono i primi a portare i bambini a scuola in auto anche se abitano vicino e a non valorizzare il territorio per farli giocare dove l’aria è migliore». Anche la pediatra Roberta Marzorati invita a fare più attenzione alle conseguenze dell’inquinamento sulla salute dei piccoli: «La presenza di patologie correlate all’inquinamento oggi si avverte di più perché non piove – spiega il medico – ma dobbiamo tutti fare di più. Io ho esempi di bambini che, cambiata casa e allontanatisi da strade trafficate, sono stati decisamente meglio. Le microparticelle infiammano le vie respiratorie e le rendono più predisposte all’attecchimento di virus e batteri. C’è un aumento anche di eczemi dovuti all’inquinamento».

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