I sindaci solidali con Bizzozero
«Se fa squadra ridurrà lo stress»

I tagli dello Stato, i lacci e lacciuoli di norme che cambiano ogni giorno, le critiche.Il sindaco oggi è in prima linea, parafulmine di tutte le lamentele dei cittadini ma anche pronto a raccoglierne gli sfoghi, un po’ prete e un po’ psicologo. Un bel fardello.

Come reggerlo allora? Innanzitutto con una buona squadra su cui poter contare, e poi con una sana dose di pragmatismo e la consapevolezza che per cambiare il mondo, purtroppo, non basta un mandato. E nemmeno due.

Non è passato inosservato lo sfogo del sindaco canturino Claudio Bizzozero, il quale ha annunciato che fino a settembre sarà un po’ più defilato per ricaricare le pile, esausto a causa del suo modo viscerale e totalizzante di vivere ogni questione.

Oggi il fisico non regge più, per cui per un paio di mesi si dedicherà a sé e alla famiglia. «Lo capisco – commenta il primo cittadino di Como Mario Lucini –. Fare il sindaco è un’esperienza appassionante ma anche totalizzante, che impegna 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. La testa è sempre lì e le sollecitazioni emotive sono pressanti, come le domande dei cittadini alle quali si vorrebbe sempre poter dare una risposta efficace».

Si deve pensare positivo, lo sprone di Marcella Tili, al secondo mandato alla guida di Erba: «Non entro nel merito della situazione del sindaco Bizzozero, che è certo personale, ma ha la mia comprensione. È davvero difficile fronteggiare ogni giorno tagli vergognosi, norme che cambiano continuamente e senza certezze nell’applicazione». Ma lei è stressata o no? «Io no – ammette -. Ho un’ottima squadra con la quale condivido scelte e incombenze. E avere più spalle su cui appoggiare questi pesi aiuta».

Un augurio a Bizzozero arriva poi da Giovanni Marchisio, di Mariano Comense: «Che Claudio sia innamorato di Cantù e viva il ruolo di sindaco con energia e tenacia è evidente. E, come tutti noi, vive lo scoraggiamento di non poter risolvere tutti i problemi».

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