Ci risiamo: come in ogni fine stagione di un campionato di Serie A che si rispetti, stanno imperversando, tra gli addetti ai lavori, pensieri a dir poco fantasiosi, tipo un Presidente che auspica la creazione di una task-force che possa vigilare sul fatto che non ci siano favori arbitrali nei confronti di un'altra squadra nella corsa al quarto posto utile per i preliminari di Champions League. Ci sono poi Presidenti che gridano al complotto quando viene fischiato contro la loro squadra un calcio di rigore dubbio, salvo invece non aprire bocca quando una decisione controversa li favorisce (questo però a onor del vero succede tutto l'anno). Si sente dire anche da piu' parti che certe squadre non sono gradite nei piani alti della classifica, oppure, al contrario, che una eventuale conquista dello scudetto da parte del Napoli sarebbe un ottimo spot per il livello del nostro calcio, ultimamente piuttosto basso. Già gli arbitri sono sotto pressione ogni domenica (ricordiamoci però che la classe arbitrale italiana è presa ad esempio in Europa e nel Mondo ), figuriamoci cosa potrebbe succedere in caso di decisioni dubbie, ma che sono sempre e comunque in buona fede. Poi si assiste a partite chiaramente combinate; oppure, se qualche squadra fa invece il suo dovere, ci sono scene vergognose, tipo il calciatore del Parma che accusa un suo collega del Bari di essersi impegnato troppo, avendo la squadra pugliese, praticamente gia' retrocessa, battuto la squadra emiliana! Da qui al termine del Campionato si assisterà a scene ancora peggiori sia in un senso sia nell'altro, e lo scandalo vero è che nessuno viene mai punito: a quel giocatore del Parma avrebbero dovuto dare 10 giornate di squalifica!
Francesco Quaranta
L'idea d'una task force lanciata da Lotito, presidente della Lazio, è ridicola. Se ci vuole davvero, la task force, bisognerebbe poterne disporre tutto l'anno. Se non ci vuole, perché invocarla solo ora? Poi: 1) sugli arbitri: non è vero che sono i migliori al mondo, sbagliano spesso e soprattutto non dimostrano lo stesso metro di giudizio. Né tra di loro né, addirittura, tra sé e sé: dirigono diversamente una partita dall'altra. 2) sui condizionamenti: ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Senza che ciò sconfini necessariamente nell'illecito: esistono club d'un certo peso politico e club d'un peso politico diverso. E ciascuno esercita il suo. 3) sulla lealtà sportiva: pretendere la lealtà in un Paese che la non pratica in settori più importanti dello sport, è ingenuo. Sicuramente esagerato. Forse inutile. Purtroppo, naturalmente.
Max Lodi
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