Quindici Stati Europei hanno messo a punto un progetto, ancora oggi non operativo, per salvare la Grecia, ma ce n'è uno, la Germania, che tentenna. Perché? Perché la Merkel è sì favorevole agli aiuti alla Grecia, ma sa che il popolo tedesco è contrario all'intervento. Lo è per una questione di principio che vuole che chi ha sbagliato deve pagare e non deve essere aiutato, la Merkel indugia perché teme di essere punita alle prossime elezioni.
C'è in tutto questo un primo fatto straordinario: il popolo tedesco si è fatto un'opinione su questo tema, al contrario del popolo italiano che non sembra minimamente interessato, tant'è vero che il Governo italiano ha già pronto un Decreto che stanzia gli aiuti alla Grecia, e non è neppure lontanamente preoccupato della reazione degli italiani.
È pur vero che la reazione emotiva dei cittadini tedeschi è un errore, non fosse perché se la Grecia diventa insolvente e subito dopo fallisce, significa che lo Stato greco non rimborserà più nessuno, nemmeno le Banche tedesche che vantano 40 miliardi di crediti dalla Grecia; quindi molte Banche tedesche falliranno a loro volta e i risparmiatori tedeschi perderanno i loro risparmi. È un'opinione sbagliata quella del popolo tedesco, ma è un'opinione, in base alla quale valuteranno i provvedimenti del proprio Governo e si comporteranno di conseguenza al momento del voto. Questo è l'ultimo di una serie di esempi che marcano la differenza di civiltà tra Italia e Germania. Se dovessimo fare un'analisi scientifica delle ragioni, dovremmo risalire al '500, alla Riforma Protestante abbracciata dal popolo tedesco. Limitiamoci qui a sottolineare la profonda diversità che esiste tra noi e loro sulla consapevolezza del voto, e a spiegarci il perché in Italia è possibile governare come meglio si desidera, senza temere troppo le sanzioni elettorali.
Roberto Cattaneo
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