Veltroni dice che il Partito democratico ha perso la bussola e che bisogna orientarsi in maniera diversa rispetto a quella immaginata da Bersani. Dunque niente Ulivo, se ho capito bene, e nessuna ricerca di accordo con i centristi, ma il ritorno a quella vocazione cosiddetta maggioritaria che Veltroni aveva auspicato nella scorsa campagna elettorale e che non gli portò fortuna. Tuttavia proprio per aver perduto quella campagna elettorale, l'ex leader dovrebbe asssumere, a mio avviso, un atteggiamento più umile. In fondo se Bersani si trova a dover fronteggiare le attuali difficoltà, la causa viene da lontano e Veltroni non può sottrarsi alle sue responsabilità.
Gino Canali
Veltroni perse, ma perse bene. Il Pd, secondo i sondaggi, oggi sta dieci punti dietro a quel che ottenne alle elezioni del 2008. E lo ottenne partendo da dove partirebbe oggi, dalla medesima soglia percentuale. Soglia disastrosa, perché Prodi aveva ridotto Ulivo e Unione nello stato che tutti ci ricordiamo. Veltroni compì quasi un miracolo, ma glielo riconobbero in pochi all'interno del partito. Al contrario, in molti cominciarono a dargli contro, finché lo convinsero (lo costrinsero) a levare il disturbo. La vera vocazione della sinistra italiana - di tutta la sinistra e non solo di quella estrema - è suicidarsi, e venne allora confermata dal Pd, che pure era ed è un agglomerato che oltre alla sinistra ingloba il centro (una parte del centro). Adesso la voglia di farsi del male riaffiora, prepotente e inarrestabile. È singolare che non se ne renda conto proprio Veltroni, che dopo aver lasciato la segreteria affermò che non avrebbe mai fatto ad altri ciò ch'era stato fatto a lui. Dichiarare che si riconosce la leadership di Bersani e contemporaneamente promuovere un'azione politica che mira a una strategia conflittuale con quella scelta dallo stesso Bersani, non è solo un errore. È un errare. Un vagabondare (purtroppo ciclico) nell'incertezza e nella contraddizione. La bussola il Pd non l'ha smarrita solo di recente, ammesso che l'abbia smarrita. L'ha smarrita altre volte. La smarrì per esempio sotto la gestione di Veltroni, quando non riuscì a individuare quel percorso a Nord del Paese che dal Nord del Paese gli veniva sollecitato d'affrontare. Nella Lega si danno ancora oggi di gomito pensando al vantaggio di cui han potuto godere, e a lungo, grazie a questo deficitario senso dell'orientamento. E se la ridono, a vedere il loro più pericoloso avversario che si appresta a dividersi come il loro più vecchio alleato. A vedere che il Pd prova incredibilmente a somigliare al Pdl.
Max Lodi
© RIPRODUZIONE RISERVATA