Sembra dunque che dovremo “pregare il buon Dio” perché ci protegga dalle catastrofi che, a dire di qualcuno, i risultati delle urne produrranno. Che paura! Ma in realtà, questo voto non è stato l'espressione di una delusione diffusa? Da parte sia di strati popolari, sia borghesi, che si sono stufati di sentir promettere cambiamenti miracolosi, trovandosi poi di fronte a mere enunciazioni, a rinvii e a manovre ossessive per tutelare interessi particolarissimi, anche e soprattutto processuali, che con il bene del Paese avevano poco a che fare? Non si è avuta l'impressione che le riconferma fosse stata chiesta, da alcune parti, soprattutto per continuare a spartirsi poltrone e affari, per tutelare interessi non sempre trasparenti? Per gestire tutto come prima, infischiandosene dei numerosi errori, anche se (a parole) tardivamente riconosciuti? La sostanza della democrazia è tutta qui: se mi hai deluso, se non hai mantenuto gli impegni, ti rimando a casa. Da cittadino, non posso pretendere l'assoluta perfezione degli amministratori, ma un minimo di onestà e di qualità sì. E ho un'arma, quella dell'alternanza di governo, che è la forma meno inefficace di controllo e insieme, per un politico, il migliore stimolo a cambiare, in meglio qualora ne sia capace. Un'arma pacifica che i cittadini dovrebbero sempre preferire all'acquiescenza, al sonno, all'indifferenza, valutando i candidati più che le alleanze. Nel loro esclusivo interesse.
Prof. Andrea Luppi
Secondo il presidente del Consiglio i milanesi dovranno invocare benedizioni celesti e i napoletani pentirsi amaramente. Non si sa che cosa dovranno (dovrebbero) fare gli elettori delle tante altre città che han preferito il centrosinistra al centrodestra. O meglio: han preferito, fregandosene d'ideologismi e appartenenze di partito, il rischio della novità alla prigionia della stagnazione. Magari se si fosse data minima risposta alle loro richieste, non avremmo assistito a un simile ribaltone. Ma l'autocritica non è esercizio abituale di chi vince molto e perde di rado. E non lo è del tutto da parte di chi vince troppo. Forse Berlusconi e il centrodestra avevano vinto troppo, e han creduto d'avere tra le mani una cambiale in bianco dal Paese. Invece il Paese diventava nero per le difficoltà crescenti e le promesse non mantenute. Alla prima occasione buona, ha espresso il suo cattivo umore. Se persisterà l'incapacità di dare le risposte giuste alle numerose cose sbagliate di questo Paese, sarà chi governa a doversi raccomandare al Signore e a recitare salmi penitenziali.
Max Lodi
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