Sono sempre stata a favore del federalismo perché ritengo che un popolo che si autogoverna e che gestisce le proprie risorse sia un popolo responsabile. Ora che sembra si stiano facendo i primi timidi passi verso la riforma federalista, dovrei essere contenta. Non riesco però ad esserlo fino in fondo. Siamo sicuri di avere una classe politica all'altezza di una simile presa di responsabilità? Non mi riferisco soltanto al livello nazionale, ma anche (e forse soprattutto) ai politici locali, che in un'ottica federalista dovrebbero costituire la base di un modo di fare politica rispettoso del territorio di cui sono espressione. Ma quando si leggono notizie come quella dell'autorizzazione all'edificazione nel bel mezzo di caratteristici castagneti mi vengono tanti dubbi...
Guardiamo alla vicina Svizzera ed impariamo a mantenere intatto il nostro bellissimo patrimonio naturale, senza cedere alla voglia miope e di corto respiro di monetizzare tutto. Se è facile distruggere non lo è altrettanto ricostruire.
Lucia Borroni
La località cui si riferisce la lettrice è Magreglio, ma il discorso nel suo generale significato è riferibile a qualunque altra località. Il territorio è da difendere e non da aggredire, le sue radici (materiali e metaforiche) vanno conservate, costruire deve avere sempre un senso. E non deve rappresentare un controsenso.
Valendo questo per ciascuna amministrazione locale, e per ciascun segno politico, il federalismo di marchio leghista non c'entra nulla. C'entra la sensibilità civica. Anzi, la coscienza civica degli eletti. E c'entra il controllo civico degli elettori: non esiste opera che, contrastata dalla volontà popolare, riesca alla fine a soffocarla. Soffoca essa stessa. Aggiungo, a proposito del federalismo, che i dubbi non fioriscono sulla qualità degli uomini chiamati ad applicarlo. I dubbi rimangono sulla sua effettiva realizzabilità.
Siamo ancora e solo ai primi passi (l'approvazione del federalismo demaniale) e il resto deve ancora venire. Verrà? I primi a dubitarne sono quelli che fortemente lo vogliono per averlo fortemente promosso. Ma non possono, non devono, dirlo. Lo possono dire governatori come Formigoni ed Errani, che non vestono la casacca della Lega, che hanno una lunga esperienza e una vista tutt'altro che corta. Con i guai economici che incombono, portare a completamento il federalismo è diventato il peggior guaio di tutti. Almeno agli occhi della Lega, essendo una promessa che le è fatto divieto di disattendere.
Max Lodi
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