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Mercoledì 06 Maggio 2009
Il Garante: politica e affari, inchieste lecite
Privacy e diritto di cronaca: respinto il ricorso del socio di Bruni contro gli articoli sul legame società private-personaggi pubblici
Nel suo ricorso l’avvocato Galasso lamentava - in particolare - la pubblicazione dei «dati personali riguardanti le signore Roberta Levrini, Paola Acerbis e Michela Rachele Fabbri» in un articolo comparso il 19 novembre scorso in cui si dava conto della mappa dei soci della Veronelli Viaggi e il cui titolo era: «Veronelli, la politica in viaggio d’affari».
A detta del ricorso firmato dal legale comasco (il cui nome compariva anch’esso nell’inchiesta, essendo consigliere dell’agenzia di viaggi con sede in via Ferrari 14) l’articolo avrebbe «leso palesemente la riservatezza e la privacy personale di molti soggetti coinvolti». Da qui le istanze al Garante: «Se è stata conforme alla normativa sul trattamento dei dati personali della riservatezza e della privacy la pubblicazione dei nomi». E ancora: «Se il quotidiano ha leso diritti personali inviolabili della persona». E infine: «Quali provvedimenti anche inibitori l’Autorità Garante intende adottare nei confronti del quotidiano "La Provincia"». Quesiti a cui l’ufficio del Garante ha risposto: «Il trattamento di dati delle sue assistite non evidenzia specifiche violazioni» della normativa «ove si consideri che l’articolo in esame si colloca nell’ambito di un’ampia inchiesta giornalistica sulle relazioni tra politica e affari che "La Provincia" ha avviato nel novembre 2008 e, in tale contesto, cita tra i soci e amministratori di una società nomi noti a Como, tra cui il sindaco della città, sua moglie, nonché esponenti politici e le mogli dei soci dello studio professionale del sindaco di Como».
Insomma, analizzando «la disciplina nell’ottica di un bilanciamento tra diritto di cronaca e tutela della riservatezza e dei dati personali», che «prevede la possibilità di diffondere dati personali, anche senza il consenso dell’interessato, nei limiti della "essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico"», l’ufficio del Garante non ha avuto dubbi: "La Provincia" ha agito correttamente. E che l’inchiesta giornalistica sulle relazioni tra politica e affari è legittima.
Quanto scritto spazza via ogni dubbio non solo sulla correttezza delle informazioni date, ma anche sul diritto della stampa a informare e soprattutto su quello dei cittadini a essere informati, che resta prevalente al diritto alla riservatezza con i limiti della «essenzialità dell’informazione» e del suo «interesse pubblico». Ed è questo il principio sancito dalla lettera proveniente da Roma e recapitata, nelle scorse settimane, in via Ferrari 14.
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