Il gioco della Torre:
giù il Como o il Pisa?

Trasferta nella tana dei toscani e gli azzurri l’affrontano con la leggerezza di chi è tranquillo. Gattuso non ha dubbi: «Partita storica, basterebbe solo questo per prepararla al meglio». L’assetto non cambia

Como in campo oggi, a Pasquetta, e in trasferta: l’avversario è il Pisa, inizio alle 18, in uno stadio – l’Arena Garibaldi – che si preannuncia traboccante. Perché il Pisa ha un obiettivo – la promozione diretta, in alternativa il miglior posizionamento in chiave playoff – a portata di mano e, a quattro giornate dal termine, è in piena lotta.

«Un calo inconscio»

Ma il Como, già salvo e senza zona playoff a tiro, che obiettivi ha? Li ha spiegati molto chiaramente mister Giacomo Gattuso. Il principale è legato all’orgoglio di squadra: «C’è stato un calo, più inconscio che altro, ma siamo tutto tranne una squadra che si risparmia. Ci siamo creati nel corso della stagione l’immagine di squadra che non si dà mai per vinta e non vogliamo rovinarla».

Anche in settimana, Gattuso ha lavorato sulle motivazioni: «Ho forzato un po’ in allenamento, cercando di far passare il concetto che è necessario chiudere bene. Tutti teniamo a fare bene, fino alla fine, onorando questo bel campionato che stiamo disputando».

Anche l’avversaria, del resto, aiuta a ritrovare forze e voglia di ben figurare: «Pisa-Como è una partita storica, dovrebbe bastare solo questo per preparare bene la sfida. Mi aspetto una sfida complicata, perché loro saranno carichi e determinati, supportati dal tifo in uno stadio “caldo”. Non stanno andando male, forse un po’ meno bene rispetto al solito: in casa riescono sempre a esprimersi su livelli alti. Più di tutto, hanno una classifica che dice chiaramente che sono in piena lotta per un obiettivo importante».

Motivazioni da ritrovare, ricreare, andare a cercare. E una squadra – ancora con tante assenze – da mettere in campo. Il Como si presenterà a Pisa senza Parigini e Solini squalificati, mancheranno poi Cerri e Scaglia.

A proposito dell’attaccante, Gattuso conferma che potrebbe tornare prima della fine del campionato: «L’infortunio sembra meno grave del previsto. Vediamo, molto dipende dal suo fisico, come reagirà alle cure».

L’idea è di non cambiare assetto, anche se il ritorno di Varnier e Bertoncini potrebbe anche indurre Gattuso a rispolverare il “vecchio” 4-4-2: «Cittadella a parte, con la difesa a tre abbiamo fatto abbastanza bene. Giocando così, potremmo dar fastidio ai punti di riferimento del Pisa. Ma ribadisco il concetto: più del modulo, mi interessa l’atteggiamento».

Nel 3-4-1-2, Bertoncini sembra comunque destinato a esserci, a centrocampo ballottaggio Nardi-Arrigoni, sulle fasce ci dovrebbero essere Iovine e il rientrante Ioannou, che ha scontato la squalifica.

Squalifiche che hanno un po’ condizionato il girone di ritorno: «È vero – ammette Jack -, c’è stato un aumento delle ammonizioni e delle espulsioni rispetto all’andata. Non me lo spiego, perché in squadra non abbiamo giocatori di dall’agonismo travolgente. Mettiamoci, come contro il Cittadella, anche qualche scelta arbitrale un po’ fiscale».

Lucca s’è fermato

Chiusura su un giovane attaccante del Pisa, di cui si è parlato tanto a inizio stagione, Lorenzo Lucca. Ha segnato 6 reti nelle prime 7 giornate, poi si è fermato.

Per Gattuso, il calo potrebbe avere tante spiegazioni: «Con i giovani può capitare: vivono momenti di entusiasmo, altri meno positivi quando cominciano le pressioni. In Italia spesso i giocatori giovani non vengono aiutati a dovere e, alle prime critiche, possono perdere un po’ di fiducia».

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