Quando si parla di Rimini due nomi vengono immediatamente alla mente, Federico Fellini e il Grand Hotel Rimini. Per il regista, 5 Premi Oscar e autore di films di qualità eccelsa, il Grand Hotel è sempre stato elemento centrale della sua fantasia. Come suggestivo sogno giovanile, quando immaginava donne voluttuose e raffinate, “nude schiene che sembravano d'oro, allacciate da braccia maschili in smoking bianco”, ballare nei grandi e raffinati saloni novecenteschi, quindi, come “buen retiro”, quando, ormai affermato regista, soggiornava nella “sua” camera la 315, nella quale ancora si vive un'atmosfera particolare da “Amarcord”.
Come Fellini, infatti, aveva detto “le sere d'estate il Grand Hotel diventa Istambul, Bagdad, Holliwood” a conferma di quanto fosse innamorato di quella elegante e seducente costruzione liberty nata dal genio degli architetti Paolo ed Ezio Somazzi, svizzeri, di origine uruguaiana. Un'intuizione stilistica eccelsa tanto che, ancora oggi, il Grand Hotel Rimini è considerato un testimone prezioso dello stile Liberty. Un'espressione artistica che ha trovato in Andrea Speziali, giovane studioso, che si dedica alla pittura, scultura, fotografia e grafica e prossimo alla specializzazione all'Accademia di Belle Arti di Urbino, un appassionato ricercatore.
Nel suo volume “Romagna Liberty” (Maggioli Editore) ricco di foto e documenti d'epoca, una corposa parte viene dedicata al Grand Hotel Rimini analizzato con l'occhio attento del critico che sa cogliere anche gli aspetti meno noti e conosciuti. Sono documentati, infatti, gli influssi della nuova cultura eclettica di fine ottocento primo novecento, che oscilla tra falso medioevo (neogotico e neoromantico) il gusto neorinascimentale da un lato e il Liberty dall'altro.
Una matrice nordica che si manifesta nelle due maestose cupole a pianta ottogonale che sormontavano l'edificio, andate, poi, distrutte nel tragico incendio del 14 luglio 1920. Ecco, allora, anche spiegata la scelta dell'arredo interno, ispirato ad un gusto colto, con pezzi francesi e italiani del secolo precedente, altri d'epoca, grandi tappeti e salotti con stucchi dorati per le sale di rappresentanza ed i corridoi, tali da garantire un elegante compromesso tra esigenze e tendenze diverse. Il Grand Hotel Rimini, quindi, con le sue raffinate linee architettoniche rimane il simbolo del '900 balneare riminese ed è stato dichiarato nel 1994 monumento nazionale vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti.
Oggi, completamente e perfettamente restaurato, il Grand Hotel Rimini, cinque stelle lusso della catena Select Hotels Collection della famiglia Batani, è considerato il simbolo della Dolce Vita in Riviera Adriatica. www.selecthotels.it [email protected]
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