Se dovessimo utilizzare una sola parola per definire la nostra classe direi che è immatura o infantile (che è la stessa cosa). Nel fine settimana ci hanno pensato alcune grandi firme del giornalismo a spiegare ai nostri governanti che cosa dovrebbero fare in questa difficile situazione. Ci hanno detto che anche in Inghilterra Blair e Brown si odiavano a vicenda ma, con una forte dose di ipocrisia anglosassone, non lo davano a vedere per il bene del governo e del Paese. E poi ci hanno raccontato di un banchiere che vive di speculazione il quale osservava i comportamenti dei nostri politici e si preparava a dare la sua "zampata", viste le divisioni che mostravano. Quindi il ministro Sacconi scrive una lettera aperta spiegando che lui e Tremonti davano dello stupido a Brunetta ma che invece non era vero che è stupido. Cioè una lettera stupida. Il lunedì abbiamo dichiarazioni rassicuranti di Casini e Bersani e Di Pietro che lanciano segni di collaborazione al governo. Bene, solo che lo stesso lunedì la Borsa di Milano ha bruciato 15 miliardi di euro.
Virgilio Testoni
Magari fosse solo immatura o infantile. La classe politica di governo ha dato prova d'incoscienza, ed è un'incoscienza che stiamo pagando tutti e continueremo a pagare a lungo. L'indegno spettacolo inscenato nei giorni scorsi da alcuni ministri, i mediocri tornaconti di bottega sulla manovra economica, l'idea che - dopo averla approvata - la si sarebbe potuta stravolgere in Parlamento, il tragicomico tentativo d'inserirvi la norma ad personam a favore del premier condannaro a pagare centinaia di milionate per il caso Mondadori, le stupefacenti critiche del premier medesimo al suo ministro dell'Economia e altro ancora (scandali giudiziari compresi) hanno screditato pesantemente l'Italia. Forse la speculazione si sarebbe abbattuta ugualmente su di noi, ma alla speculazione si son fornite armi perfette per colpirci. Quanto all'opposizione, è vero che il dir male sempre e comunque del proprio Paese non fa certo del bene al Paese, però se il Paese è in salute, cresce, ha i conti posto eccetera, nessuna opposizione è in grado d'affossarlo. Perciò appare corretto (eticamente onesto) tenere distinte le responsabilità. Ed è opportuno (assolutamente indispensabile) guardare avanti invece che indietro. Sarebbe stato doveroso che lo dichiarasse per primo il presidente del Consiglio. Che invece ha taciuto a lungo, arrivando per ultimo e costringendo un'altra volta Napolitano a fare una parte che non è la sua. O meglio: non è solo e principalmente la sua.
Max Lodi
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